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I MANAGER SO’ PIEZZ’ ‘E CORE – CALTAGIRONE PARLA AL FESTIVAL DELL’ECONOMIA (FAMILIARE) E DICE CHE NELLE IMPRESE FAMILIARI E’ IL PADRE CHE DEVE SCEGLIERE CHI TRA I FIGLI SARA’ IL SUCCESSORE. E LA STESSA COSA DEVE VALERE NELLE AZIENDE: IL MANAGER LO DEVE SCEGLIERE L’AZIONISTA…E A CHI PENSAVA SE NON A DONNET E NAGEL (CHE SUL PROSSIMO BOARD DI MEDIOBANCA HA DETTO: “SCEGLIEREMO IL CDA CON LA PROCEDURA STANDARD”)

Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per la Repubblica

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Francesco Gaetano Caltagirone si richiama alla successione degli imperatori romani. Al Festival dell’Economia di Trento l’imprenditore lancia una proposta di modifica della legge di successione

 

(...)

 

«Il vero problema del nostro capitalismo familiare è il passaggio di generazione», premette. Dal momento che la legge prevede quote obbligate ai figli, osserva, diventa difficile se non impossibile garantire una «successione ordinata». Se è giusto garantire a ogni figlio «un certo livello di eredità che gli dia la sicurezza economica», è però altrettanto giusto assegnare la maggioranza, e quindi la guida, al “migliore”.

 

In un certo senso come avveniva nell’impero romano, dove, ricorda, il passaggio non avveniva da padre in figlio: «Da Augusto a Settimio Severo, tranne che in due casi, tutti i successori sono stati adottati».

ALBERTO NAGEL

 

Scegliere il migliore significa riconoscere che l’impresa, anche quando è una questione di famiglia, ha anche un importante ruolo sociale. Mentre se la scelta della guida dell’impresa è legata a un accordo tra eredi a pari quote «non è detto che si scelga il migliore, magari si sceglie il più malleabile». E chi ne avrebbe le capacità preferisce godere delle ricchezze ereditarie piuttosto che fare l'imprenditore...

philippe donnetFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET