LA CONCORRENZA DI “UBER” E’ SERVITA - PER NON SPARIRE, I TASSISTI SI FANNO L’APP PROPONENDO PREZZI BASSI E PIÙ SERVIZI - SI CHIAMA “IT TAXI”, COPRE 40 CITTÀ E 10 MILA VETTURE - E’ POSSIBILE PRENOTARE E PAGARE VIA TELEFONINO, DANDO ANCHE I VOTI AGLI AUTISTI

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Filippo Santelli per “la Repubblica

 

IT TAXI
IT TAXI

«Era ora!», commenta un utente sull’App Store. Si capisce lo sfogo: fino a oggi, alla concorrenza di Uber e del car sharing, i tassisti hanno risposto più che altro con le barricate. Scioperi selvaggi, come quelli visti a Milano contro l’applicazione delle berline nere e il suo nuovo servizio, Uberpop, che permette anche ai privati di improvvisarsi trasportatori.

 

Minacce a Benedetta Arese Lucini, responsabile della società in Italia, e all’assessore Pierfrancesco Maran: un manichino con la sua faccia, settimana scorsa, è stato impiccato a un albero. «Noi ci siamo dissociati», dice il 54enne Loreno Bittarelli, presidente dell’Uri, Unione Radiotaxi d’Italia.

 

Ora anche nei fatti: l’app It Taxi, dopo due anni di sperimentazione, è ora pronta al lancio ufficiale. Permette di gestire tutta la corsa, dalla prenotazione al pagamento, via smartphone. Soprattutto, entro fine anno consentirà di dividere il viaggio, e relativo costo, con degli sconosciuti. In pieno stile sharing economy, economia della condivisione (anche se bisognerà convincere i tassisti che un viaggio a pieno carico e meglio di 4-5 viaggi singoli).

UBER UBER

 

Non è il primo tentativo di innovare il mondo delle auto bianche. Ez-Taxi, una startup milanese, già da qualche mese offre un servizio simile, hanno aderito circa 300 vetture. Questa volta però l’iniziativa parte dall’interno: le cooperative associate a Uri, sorta di Confindustria dei taxi, raggruppano circa 10mila automobili, un quarto del totale italiano, in 40 città. Aprendo l’applicazione, sviluppata dall’azienda friulana Microtek, l’utente viene localizzato sulla mappa, per prenotare basta premere su «richiedi».

 

CAR SHARING 
CAR SHARING

Si può scegliere il tipo di macchina o un autista che parla inglese, saldare via Pay Pal o, nel caso delle aziende, farsi addebitare il prezzo sul proprio conto. Una novità dell’ultima versione pensata per riconquistare i clienti professionali, molti dei quali attratti dalla qualità del servizio di Uber e dei suoi Ncc, noleggio con conducente. Alla fine del viaggio si può pure esprimere un giudizio sul tassista e, se sgradito, escluderlo dalle prenotazioni successive.

 

Dura da far digerire alla categoria: «Siamo particolari», riconosce Bittarelli. E qualche compromesso, a vedere come funziona l’app, lo si intuisce. Le prenotazioni per esempio passano sempre attraverso la centrale. In sostanza gli utenti si vedono ancora assegnato un tassista, anziché sceglierlo, rendendo così meno influente il meccanismo delle valutazioni. Ma secondo il presidente di Uri è comunque un incentivo a offrire un servizio migliore.

tassisti spagnoli in rivoltatassisti spagnoli in rivolta

 

Anche perché la concorrenza si sta facendo giorno dopo giorno più agguerrita. Più che sulla qualità, visto il periodo, probabile che la partita si giochi sul prezzo: a parità di tragitto tanto Uberpop che il car sharing costano meno del taxi. «Dovremo competere anche su quel terreno», riconosce Bittarelli. Un vero tabù tra le auto bianche, che proprio It Taxi cercherà di rompere: «Entro fine anno l’app permetterà di calcolare in anticipo il prezzo del viaggio e proporrà delle promozioni per chi acquista sia l’andata che il ritorno».