
DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO…
DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!
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A dispetto delle scaramucce di pubblica propaganda, utili a tenere il punto con le rispettive basi, l’accordo tra Elly Schlein e Giuseppe Conte è fatto. Pd e M5s saranno uniti in tutte le Regioni al voto d'autunno.
Oltre a Toscana e Marche, dove Peppiniello appulo, alzato il ditino, ha fatto sudare alla segretaria dem multigender il via libera a Giani e Ricci, c’è l’ok anche per la Calabria, e per la Campania, che è quella che conta davvero, per il fu “Avvocato del popolo”.
Nella regione governata dal forzista Occhiuto, Elly ha ceduto volentieri a Conte il candidato: sarà Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e “volto” del reddito di cittadinanza (fu lui a implementarlo e introdurlo).
Non avendo alcuna chance di vittoria, i dem sono stati ben disposti a mandarlo a schiantarsi. Ma l’economista, che si è trasferito nel bengodi di Bruxelles, come parlamentare europeo, sarà disposto a sacrificarsi per una causa persa?
A Napoli, l’unica casella che manca per convincere De Luca a dare l’ok definitivo al grillino Roberto Fico, riguarda il figlio dello “Sceriffo di Salerno”, Piero, che il governatore uscente vuole come segretario regionale del Partito democratico.
De Luca senior, che ha già intascato la presidenza dell'assemblea regionale per lui e l'assessorato alla Sanità per un suo fedelissimo, terrà duro fino alla fine, e con il passare del tempo appare sempre più improbabile che Elly Schlein rifiuti: l’accordo si troverà, anche se la segretaria con tre passaporti e una fidanzata avrebbe preferito salvarsi la faccia con un altro nome.
Del resto, il repulisti in Campania fu uno dei primi atti politici della segretaria appena varcata la soglia del Nazareno: Elly silurò Piero De Luca (era vicecapogruppo alla Camera del Pd) e commissariò il partito in Regione, un atto ostile proprio contro De Luca, spedendo il bergamasco Antonio Misiani a tentare di "bonificarlo".
Ma depurare il Pd da un sistema di potere consolidato da anni, se non impossibile, è controproducente.
E Vincenzo De Luca sa bene come far valere la sua forza. Lo si è visto con la questione del Teatro San Carlo di Napoli, che ha fatto incazzare pure il mite sindaco, Gaetano Manfredi. La decisione di Riccardo Realfonzo, l’uomo di De Luca nel board, di votare insieme ai rappresentati del ministero della Cultura di Giuli, per indicare Fulvio Macciardi come sovrintendente, è un messaggio chiaro da parte del Governatore a Elly: se fai la furbetta, ti ritrovi in una strada piena di botole che si aprono sotto i tuoi piedi…
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA
E la Puglia? Nel tacco dello Stivale, la questione, più che politica, è personale. Antonio Decaro, infatti, sta mettendo in discussione la sua candidatura, data per certa, pur di non avere tra le palle l’ingombrante Michele Emiliano, un tipino in possesso di un potere ben radicato sul territorio pugliese.
Da dove arriva questa ostilità, visto che l’ex sindaco di Bari era un "apostolo" dell’ex magistrato con la passione per il buon cibo e le belle signore?
Il rapporto si incrinò il 23 marzo 2024, nel pieno della bufera per l'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e voto di scambio alle elezioni comunali di Bari del 2019.
Durante un comizio nel quartiere di Bari Vecchia, Michele Emiliano raccontò un vecchio episodio. Sostenne di aver accompagnato Decaro, poco prima minacciato, a casa della sorella del boss Antonio Capriati, dicendole: "vedi che questo ingegnere, è assessore mio, e deve lavorare". Una sorta di lasciapassare per permettere a Decaro di fare il suo lavoro. Lì per lì, Decaro abbozzò ma poi smentì la ricostruzione e di essere mai stato a casa della sorella del boss. Anche quest'ultima negò qualsiasi contatto con il 55enne ex sindaco.
Un’uscita che per Decaro ha rappresentato un tradimento imperdonabile: ora che Emiliano si vuole candidare a tutti i costi come consigliere, l’europarlamentare (con un bottino di mezzo milione di voti) vuole evitarlo come la peste.
Sa bene che se Emiliano entra in consiglio, sarà lui a comandare. I dirigenti dem le hanno provate tutte per far retrocedere l’attuale Presidente di Regione. Elly, priva di palle com'è, ha tentato di convincere Giuseppe Conte a intervenire su Emiliano.
Ma Peppiniello ha risposto di non poter fare nulla, nonostante il funambolico populista Emiliano rischia di portare via voti ai grillini. “Sono in debito con lui”, è stata la risposta del capo del M5s: fu infatti Emiliano a trascinare il Movimento 5 Stelle per la prima volta nella giunta regionale pugliese...
pasquale tridico
fulvio adamo macciardi 4
GAETANO MANFREDI VINCENZO DE LUCA
michele emiliano e antonio decaro 3
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