PROTO, PROCLAMI E PROCURA (CHI TOCCA RCS MUORE) - L’ACCUSA CHE HA PORTATO ALLE MANETTE PER IL FINANZIERE È DI TRUFFA E MANIPOLAZIONI DI FALSE INFORMAZIONI PER LE SCALATE A RCS E TOD’S - IL GIP: “È UN ABILE TRUFFATORE IN DANNO DI SPROVVEDUTI IMPRENDITORI IN CERCA DI LIQUIDITÀ AL DI FUORI DEI CANALI BANCARI. PROTO VEDE NELLE MANIPOLAZIONI INFORMATIVE DEL MERCATO UNO DEGLI STRUMENTI ATTRAVERSO I QUALI FARSI CONOSCERE”…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

Aveva appena annunciato l'acquisto di un quotidiano e si era offerto per comprare la quota di un secondo giornale. Soltanto gli ultimi annunci di una serie lunghissima di comunicazioni al mercato che lo avrebbero portato, a suo dire, a giocare tutte le più grosse partite finanziarie del Paese - da Mps a Unicredit, da Rcs a Mediobanca, da Fiat a Fonsai - anche se nessuno ha visto effettivi acquisti di azioni e relativi impegni patrimoniali.

Ieri la scalata virtuale di Alessandro Proto al potere finanziario si è interrotta davanti ai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano, che gli hanno notificato un'ordinanza d'arresto firmata dal gip Stefania Donadeo, su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Greco e del pm Isidoro Palma.

Proto è accusato di manipolazione del mercato per aver divulgato «false informazioni completamente idonee ad alterare in maniera sensibile il prezzo delle azioni Rcs-Mediagroup e Tod's» scrive il gip. E dovrà anche rispondere di ostacolo agli organi di vigilanza della Consob, «mediante risposte parziali e incomplete alle richieste di chiarimenti ed informazioni sugli investitori e sull'acquisto dei titoli di varie società italiane quotate in Borsa».

Iniziative, prosegue il gip, «rese note al mercato con numerosi comunicati» in cui «il finanziere si presentava ora come consulente finanziario, ora viceversa faceva apparire
l'operazione come acquisto riconducibile alle sue società», da parte di suoi clienti stranieri non soggetti a obblighi di trasparenza. Una condotta che lasciava tutte le operazioni «avvolte in un alone di mistero» in maniera «idonea a ostacolare le funzioni di vigilanza svolte dalla Consob».

La procura indaga su Proto dallo scorso novembre. E quando si venne a sapere dell'indagine, il finanziere - in quelle settimane alle prese con una candidatura alle primarie, mai svolte, del Pdl - assicurò che non si sarebbe fermato. «Le false accuse non mi fermeranno», assicurò ai giornali. Ieri, invece, l'arresto. Giustificato, oltre per il pericolo di fuga all'estero considerato «concreto», anche con la «probabile » reiterazione del reato, perché «l'attività di false informazioni al mercato» si è «protratta per un anno, con comunicati riguardanti una pluralità di società quotate».

Proto, indagato anche a Lugano per riciclaggio tramite operazioni anche su titoli Mps, aveva pochi giorni fa annunciato l'acquisto del quotidiano Pubblico con 400mila euro e 4 milioni di investimenti. Poco dopo, si era dichiarato disponibile ad acquistare una quota del
Fatto quotidiano, e anche la storica sede del Corriere della Sera di via Solferino.

A dispetto dei mille annunci - memorabile quello in cui raccontò di essere stato incaricato da George Clooney e Brad Pitt della ricerca di una casa in Italia - il gip definisce Proto «un abile truffatore in danno di sprovveduti imprenditori in cerca di liquidità al di fuori dei canali bancari».

Proto, è scritto nell'ordinanza, «vive innanzitutto dei proventi delle truffe perpetrate ai danni di diversi imprenditori in cerca di finanziamenti e vede nelle manipolazioni informative del mercato uno degli strumenti attraverso i quali farsi conoscere e attirare ingenui investitori nelle sue trappole». Per esempio, affermava di aver acquistato il 2,88% di Tod's esibendo «alla stampa una lettera apparentemente proveniente da Mediobanca », secondo la quale «l'istituto riconosceva di aver offerto in vendita alla Alessandro Proto consulting 300mila azioni Tod's al prezzo di 82 euro».

Una notizia «categoricamente smentita da Mediobanca» che costò al finanziere una denuncia per aggiotaggio, presentata nel febbraio 2011, dall'ad di Mediobanca Alberto Nagel. Lo stesso metodo sarebbe stato usato dal finanziere per vantare una laurea in Bocconi. L'università ieri ha smentito con una nota: «Alessandro Proto non si è laureato alla Bocconi e non è mai stato studente dell'ateneo».

 

Alessandro ProtoAlessandro ProtoAlessandro ProtoFrancesco Greco procuratore a Milano esperto in reati funzionari Sede del Corriere della Sera in via SolferinoDella Valle