FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
Camilla Conti per il “Fatto quotidiano”
Non posso dire nulla”. Il presidente di Mps, Alessandro Profumo, rispetta la regola del silenzio imposta dalla Bce sul verdetto di domenica relativo ai test sulla solidità patrimoniale delle big del credito. Profumo tace, ma sa bene che Mps è la sorvegliata speciale del nostro sistema bancario. Giovedì a Siena arriveranno i risultati preliminari e se tirerà aria di bocciatura i vertici decideranno se convocare un cda straordinario subito dopo le pagelle ufficiali di Francoforte per valutare le misure correttive.
E soprattutto capire come evitare un nuovo aumento di capitale dopo quello da 5 miliardi chiuso questa estate. Vedremo. Di certo, il Monte ha rimborsato i prestiti statali ma non è riuscito ancora a superare la crisi innescata dalla precedente gestione con l’acquisto di Antonveneta e i derivati Santorini e Alexandria che restano tuttora aperti per 3 miliardi.
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
A questo giro però i nuovi vertici di Mps, Profumo e l’ad Fabrizio Viola, non potranno dare la colpa all’”effetto Mussari” e si giocano la poltrona. Negli ultimi mesi l’azionariato è infatti cambiato radicalmente con l’ingresso nel capitale dei due fondi sudamericani, Fintech e Btg, alleati in un patto di sindacato sul 9% del capitale con la Fondazione Mps, scesa al 2,5%. In primavera verrà infatti rinnovato l’intero cda e i nuovi soci vorranno avere voce in capitolo sul governo societario.
A cominciare dal presidente e dall’amministratore delegato. Intanto nel cda sono entrati David Martinez Guzman, per conto di Fintech e Roberto Isolani, per Btg. Martinez non avrebbe chiesto la vicepresidenza ma preteso – insieme a Isolani - la revisione della composizione dei comitati interni. Isolani è dunque entrato nel comitato esecutivo e in quello Controllo e Rischi, dove siede anche Martinez che è membro anche del comitato Nomine e Remunerazione.
Alessandro Profumo Fabrizio Viola
L’obiettivo è approfondire la situazione dei conti della banca e la gestione. Tre giorni dopo il verdetto della Bce, il 29, è in calendario la riunione della deputazione generale della Fondazione che farà anche il punto sulla situazione patrimoniale del Monte. Nel frattempo, ai vecchi membri della deputazione amministratrice sono stati notificati gli atti dell'azione di responsabilità avviata dalla ex presidente Antonella Mansi. Tra i destinatari anche quel Luca Bonechi, ancora oggi al timone della immobiliare Sansedoni partecipata dall’ente e dalla banca.
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