BUSINESS INTERNATIONAL - JOBS E I SUOI RIVALI: “ZUCKERBERG? LO AMMIRO UN SACCO. GOOGLE? HA MOLTE COSE IN COMUNE CON MICROSOFT: SONO SOCIETÀ STRETTAMENTE TECNOLOGICHE, SENZA ARTI UMANISTICHE E LIBERALI NEL DNA” - ACQUISTO DI YAHOO!, SI FA AVANTI ANCHE MOUNTAIN VIEW - LE MULTINAZIONALI IN PRESSING SUL CONGRESSO CHIEDONO UNO SCUDO FISCALE (“TAX HOLIDAY”) SUI CAPITALI DETENUTI ALL’ESTERO - CINA, WEN JIABAO: “CONTROLLARE L’INFLAZIONE PER SALVAGUARDARE STABILITÀ SOCIALE”...

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Dagoreport

1 - BLOOMBERG
JOBS E I SUOI RIVALI: "ZUCKERBERG? LO AMMIRO"
http://bloom.bg/nlgVpb

Ci sono anche giudizi e pensieri sui suoi rivali, nella biografia di Steve Jobs di Walter Isaacson. Il guru della Apple parla di Google, della Microsoft, ma soprattutto di Facebook: "Parliamo di social networks usando il plurale, ma io non vedo che Facebook. C'è solo Facebook a dominare la scena. Ammiro Mark Zuckerberg perché. Lo conosco appena, ma lo ammiro perché non vende, per il suo voler costruire una compagnia. Lo ammiro per questo, un sacco".

Quanto al motore di ricerca di Mountain View, Jobs dice ad Isaacson che a suo avviso esso ha molte cose in comune con Microsoft. Quando Larry Page prese la guida di Google, Jobs gli disse di semplificare l'azienda. "Microsoft non ha mai avuto le arti umanistiche e liberali nel suo dna. Era una società puramente tecnologica e semplicemente non ci è mai arrivata. Per Google è lo stesso".

2 - THE WALL STREET JOURNAL
ANCHE GOOGLE SI INTERESSA ALL'ACQUISTO DI YAHOO!
http://on.wsj.com/nAxLVL

L'atmosfera si fa più movimentata intorno a Yahoo!. I potenziali acquirenti della compagnia web aumentano: dopo Microsoft e la cinese Alibaba ecco farsi avanti anche Google. Il motore di ricerca di Mountain View avrebbe discusso con due società di private-equity del possibile acquisto di Yahoo!. Non è detto che questo porti alla presentazione di un'offerta formale e non è chiaro di quali società di private-equity si tratti, ma non c'è dubbio che i colloqui siano un segnale del crescente fermento intorno alla compagnia. Un ipotetico accordo tra questa e Google, due tra le più grandi aziende del web, dovrebbe sicuramente passare sotto allo scrutinio dell'antitrust.

3 - THE NEW YORK TIMES
IN VACANZA DALLE TASSE
http://nyti.ms/r10BJw

Le grandi compagnie statunitensi hanno capito che la crisi economica è troppo importante per essere sprecata. E così, mentre Washington dibatte sul come creare nuovi posti di lavoro e tagliare il deficit di bilancio, loro - che sono anche i maggiori finanziatori delle campagne elettorali - fanno pressing sul Congresso per un ingente taglio delle tasse sui profitti societari. I deputati sembrano fin troppo propensi ad accontentarle.

In particolare le società multinazionali come Cisco, Pfizer e Qualcomm chiedono uno scudo fiscale ("tax holiday") sui capitali detenuti all'estero. La proposta fa discutere e il "New York Times" si schiera contro quella che ritiene una misura che non avrà altri risultati se non quelli di innalzare il deficit. Un progetto di legge alla Camera dei rappresentanti prevede una tassazione sui capitali rimpatriati del 5,25% contro il 35% previsto di norma. Un altro disegno di legge al Senato propone invece una tassazione dell'8,75%, che scende al 5,25% nel caso di compagnie che assicurino nuove assunzioni.

In realtà, e contrariamente a quanto sostengono le aziende in pressing sul Congresso, il National Bureau of economic Reaserach, il Congressional Research Service e studi privati hanno dimostrato che l'ultimo scudo fiscale di questo genere, attuato nel 2004, non ha stimolato né gli investimenti né le assunzioni. Le società spesero la maggior parte dei 300 miliardi di euro che rientrarono negli Usa in dividendi e buyback, arricchendo dirigenti e azionisti.

4 - BBC
CINA, WEN JIABAO: "CONTROLLARE L'INFLAZIONE"
http://bbc.in/reV9rI

Il primo ministro cinese Wen Jiabao interviene in merito al problema inflazione e si rivolge alla nazione annunciando un controllo dei prezzi. Lo Stato, ha detto, deve controllare i prezzi delle proprietà e del cibo per assicurare stabilità sociale. A settembre l'indice dei prezzi al consumo, in Cina, è cresciuto del 6,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Jiabao ha annunciato anche misure di contrasto al rallentamento dell'economia, cresciuta del 9,1% nell'ultimo trimestre, contro il 9,5% di quello precedente.

 

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