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OPS, È PARTITA LA SCALATA A MEDIOBANCA – L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA HA DATO IL VIA LIBERA ALL’AUMENTO DI CAPITALE, CHE POTRÀ ARRIVARE FINO A 13,3 MILIARDI DI EURO, NECESSARIO PER L’OPS SU MEDIOBANCA – L’OPERAZIONE È STATA APPROVATA A LARGA MAGGIORANZA, DALL’86,48% DEI PRESENTI. A FAVORE TRA GLI ALTRI TESORO (11,7% DEL CAPITALE), CALTAGIRONE (SALITO AL 9,96%), DELFIN (9,8%), BANCO BPM (5%), ANIMA (3,99%) – L’AD LOVAGLIO FA SAPERE CHE L’OPS È PREVISTA TRA “GIUGNO E LUGLIO” – LA BANCA: "NESSUN ACCORDO CON IL GRUPPO CALTAGIRONE" SUL FUTURO DELLA QUOTA DI GENERALI…
MPS: DA SOCI VIA LIBERA A OPS SU MEDIOBANCA, PER LOVAGLIO 'SARA' UN SUCCESSO'
(Adnkronos) - Un lungo applauso dei consiglieri e dei presenti in prima fila dell'assemblea di Monte dei Paschi di Siena ha accolto l'ok degli azionisti all'Ops su Mediobanca.
Un'operazione al centro della cronaca bancaria degli ultimi mesi che è culminata oggi con un consenso importante da parte dei soci, pari all'86,48% del capitale presente (73,59%) che rappresenta il 63,6% del totale, che ci dà ulteriore slancio, come detto al termine della maratona di oggi il presidente dell'istituto senese, Nicola Maione, visibilmente soddisfatto del risultato ottenuto.
LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE
L'ok dei soci all'operazione prevede l'aumento di capitale che verrà deliberato dal cda di Rocca Salimbeni e che potrà arrivare fino a 13,3 miliardi di euro. Quanto all'Ops, i tempi indicati dall'amministratore delegato Luigi Lovaglio si collocano tra ''giugno e luglio'' e sarà ''un successo'' non solo nell'adesione, ma anche nel risultato finale.
Un concetto, quello ''win-win'' dell'operazione, ribadito spesso durante gli interventi dell'ad. E infatti, appena iniziati i lavori, aveva subito incalzato gli azionisti: ''Oggi siete chiamati a imprimere una significativa svolta nel percorso di crescita della nostra banca dando vita" con Mediobanca "a un nuovo player, altamente competitivo" e "con una forte solidità patrimoniale.
Una nuova forza competitiva a sostegno famiglie, imprese e comunità. La combinazione migliorerà il mix di business delle banche, data la forte complementarità dei brand" che, ha ribadito, "saranno protetti. Andiamo a creare il terzo operatore nazionale, la terza forza competitiva in tutte le dimensioni".
Un'operazione ''coerente con il piano presentato, che ha una forte logica trasformativa e crea valore fin da subito e anche nel lungo termine". Nello scenario del settore bancario attuale, aveva aggiunto Lovaglio, MPS ha voluto muoversi "da protagonista" perché "la strategia di stare a guardare e aspettare non è una buona strategia.
Abbiamo la profonda convinzione che è importante la dimensione per la capacità di investire e competere. La diversificazione dei ricavi ci garantiscono maggiore sostenibilità alla nostra capacità di generare profitto e quindi adeguata remunerazione ai soci".
Quanto alla partita che si gioca su Generali, di cui Mediobanca è azionista, Lovaglio ha ribadito che sì, ci sarà ''un contributo ai ricavi da una fonte diversa dal business bancario'' ma che ''la partita strategica il Monte la giocherà sui business in cui è competente" cioè quello dei "prodotti bancari". Intanto, ha ricordato, "abbiamo un accordo con Axa che scade nel 2027.
E' chiaro che Generali offre ulteriore opzionalità. Credo che le due opzioni siano compatibili, quindi valuteremo a tempo debito". In mattinata, nel corso dell'assemblea ordinaria, gli azionisti avevano dato il via libera al bilancio chiuso al 31 dicembre 2024, caratterizzato soprattutto da un utile pari a 1,95 miliardi di euro e un dividendo per i soci di 0,86 euro ad azione. I conti dello scorso anno sono stati approvati dal 99,98% dei presenti, la cedola dal 99,99%, un consenso praticamente unanime in entrambi i casi.
MPS, SOCI APPROVANO L’AUMENTO DI CAPITALE PER MEDIOBANCA CON UN VOTO BULGARO
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per www.repubblica.it
LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Passa a larga maggioranza, con l’86,48% del capitale presente, la delibera che attribuisce al cda di Mps la facoltà di aumentare il capitale “in via scindibile con esclusione diritti opzione per massimi 13,194 milioni con emissione di massime 2,230 miliardi azioni al servizio dell’Ops sulla totalità delle azioni di Mediobanca, annunciata il 24 gennaio 2025”. Gli azionisti contrari, tra i presenti, sono stati l’11,81%, mentre gli astenuti sono stati l’1,07%.
A sostenere il quorum, che era pari al 49,06% essendo presente il 73,6% del capitale, sono stati i voti a favore degli azionisti Tesoro (11,7% del capitale), Caltagirone (salito al 9,96%), Delfin (9,8%), Banco Bpm (5%), di Anima (3,99%), l’Enpam (spuntato sopra il 3%), le fondazioni bancarie (1,5%), Algebris (l'1%), Inarcassa (quasi il 3%), e tra i fondi del mercato Pimco (1,5%) e Norges Bank (2,6%). [...]
Lovaglio: “Operazione al via tra giugno e luglio”
La delega apre le porte all’avvio dell’operazione in Borsa, che l’ad della banca Luigi Lovaglio durante l’assemblea ha stimato di poter cominciare “non appena saranno accolte le autorizzazioni di vigilanza e in linea con le assunzioni di gennaio, tra giugno e luglio”.
La delibera poteva già contare sul consenso annunciato di circa il 53% del capitale: dal Tesoro primo socio, presente con l'11,721%, al gruppo Caltagirone che ha aumentato la sua partecipazione al 9,96%, diventando il secondo socio, fino a Delfin che schiera il 9,86% e al polo tra Bpm (5% in Mps) e Anima Sgr (3,99%). [...]
"Nessun accordo con Caltagirone”
Quanto alla possibilità che esista un accordo di fatto tra la banca e il gruppo Caltagirone sul futuro della quota di Generali in caso di successo dell'Ops su Mediobanca, Mps è perentoria: "Non vi è alcun accordo con il gruppo Caltagirone", ha spiegato nelle risposte la banca. [...]
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