SAN PATRIGNANO SI BUCA (IL BILANCIO) - L’INDEBITAMENTO È DI OLTRE 14 MLN € (MOTIVO PER CUI ANDREA MUCCIOLI È STATO ‘DIMESSO’) - DEI 32 MLN € DI BUDGET SOLO IL 40% È COPERTO DALLE ATTIVITÀ INTERNE (PRODUZIONE DI VINI E CIBI BIO, BOTTEGA ARTIGIANA, RISTORANTE, ALLEVAMENTI) - LETIZIA E ANGELO MORATTI, GRANDI FINANZIATORI DI “SANPA” INSIEME A INTESA E UBS, VOGLIONO UN MANAGER CHE CHIUDA I BUCHI, ANCHE QUELLI DI BILANCIO…

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Gianluca Ferraris e Giovanni Bucchi per "Panorama"

L'ultimo vertice si è tenuto lunedì 19 settembre, sedicesimo anniversario della morte di Vincenzo Muccioli. Dopo avere partecipato alla messa di suffragio, Gianmarco e Letizia Moratti hanno affrontato il tema del futuro assetto di San Patrignano con don Fiorenzo, padre spirituale della comunità, e alcuni dirigenti. Una breve riunione alla quale non hanno partecipato né Andrea Muccioli, figlio del fondatore, né sua madre Antonietta, chioccia carismatica dei 1.500 ragazzi di «Sanpa» e intima dei Moratti.

L'ennesimo segnale del nuovo corso intrapreso dalla struttura di recupero per tossicodipendenti nata nel 1978 a Coriano (Rimini) dopo le dimissioni di Andrea da tutte le cariche sociali, arrivate il 28 agosto, e le frasi pronunciate dallo stesso don Fiorenzo durante l'omelia («Il capitolo Andrea si è chiuso, dobbiamo ritrovare motivazioni forti»).

I Moratti, che ogni anno contribuiscono con quasi 15 milioni di euro al funzionamento di San Patrignano e al ripianamento dei suoi debiti, avevano chiesto in estate un passo indietro alla famiglia Muccioli dopo l'ennesimo bilancio in rosso. Secondo quanto risulta a Panorama, l'esercizio 2010, non ancora pubblicato e che la comunità ha ripetutamente rifiutato di fornire ai cronisti, si sarebbe chiuso con un risultato negativo superiore ai 4 milioni di euro, in crescita rispetto ai 3,9 di perdita del 2009.

L'indebitamento complessivo sarebbe così salito oltre i 14 milioni, dato che da ormai cinque anni San Patrignano non riesce a far quadrare i conti. Il budget, circa 32 milioni annui, è coperto solo per il 40 per cento dal fatturato delle attività interne: produzione di vini e cibi bio, bottega artigiana, ristorante, allevamenti di labrador e cavalli e altro ancora. Il resto arriva dalle convenzioni con la sanità pubblica e da un esercito di sponsor e contributor: oltre ai Moratti, ci sono la fondazione Enel Cuore, banche come l'Intesa Sanpaolo e la svizzera Ubs, la Ras assicurazioni e l'Associazione fondazioni casse di risparmio italiane (Acri) di Giuseppe Guzzetti, un amico di famiglia.

Tutti o quasi hanno condiviso la linea imposta a San Patrignano dai Moratti: un progressivo disimpegno dei fondatori e la scissione tra l'area rieducativo-terapeutica e le attività commerciali.

La prima verrebbe portata sotto l'ombrello di una fondazione, con Muccioli jr presidente onorario e testimonial e l'obiettivo di incrementare la raccolta fondi. A guidarla sarà probabilmente Federico Samaden, educatore scolastico ed esperto di politiche antidroga già a capo della sede distaccata di Sanpa a San Vito in Pergine (Trento).

Alla testa delle attività imprenditoriali, che nel medio periodo dovranno arrivare ad assicurare l'80 per cento delle risorse, l'ex sindaco di Milano vorrebbe invece collocare Mario Azzoni, imprenditore e pranoterapeuta, da vent'anni suo consigliere, oppure l'ex assessore ai Servizi sociali di Palazzo Marino, Mariolina Moioli. Entrambi hanno smentito, e non sono pochi i contributor che preferirebbero una figura più manageriale o un ex banchiere.

Una decisione sul punto verrà comunque presa a breve, visto che questa fase di transizione collegiale sta inasprendo le frizioni interne tra i dirigenti legati ad Andrea e la «vecchia guardia» capitanata da Franz Vismara, capo del personale e membro del consiglio di amministrazione. A Coriano raccontano che proprio un duro confronto estivo sulle spese tra quest'ultimo e Muccioli jr, finito all'orecchio dei Moratti, sia stato la miccia che ha fatto precipitare gli eventi.

 

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