IL RELITTO PERFETTO - MA CONVIENE DAVVERO FAR SMANTELLARE LA CONCORDIA? D’INVERNO NON S’ERANO MAI VISTI COSÌ TANTI TURISTI - ORMAI È CERTO CHE LA NAVE DI SCHETTINO FARÀ DA SFONDO ALLE FOTO DEI TURISTI CHE DECIDERANNO DI TRASCORRERE L’ESTATE 2012 SULL’ISOLA - MA IL SINDACO VOLEVA TEMPI RAPIDI PER LA RIMOZIONE E CONDANNA IL PELLEGRINAGGIO DEI CURIOSI...

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Giordano Tedoldi per "Libero"

Lo chiamano turismo dell'orrore, il gusto perverso di visitare il luogo del disastro, di annusare la morte, di infiltrarsi come i medici legali delle serie televisive, ma invece di prelevare reperti per la scientifica, si pensa a portare a casa un souvenir macabro, come tornando da Parigi con la statuetta della Tour Eiffel. Il tema è di nuovo dibattuto perché lo scafo sventrato della Costa Concordia, si è saputo ieri, potrebbe restare davanti al Giglio per altri sette, forse dieci mesi.

Il sindaco Sergio Ortelli voleva tempi rapidi per la rimozione, teme che la stagione estiva ne risenta, né lo consola l'afflusso di curiosi che, in pieno inverno, mai come prima, sbarcano sull'isola per vedere il relitto. Il turismo dell'orrore dunque, è lui lo spauracchio degli abitanti del Giglio, hanno paura che la loro incantevole isola diventi un'Avetrana galleggiante, una Cogne sul livello del mare. E che la gente si precipiti sulle loro spiagge non per ammirare ciò che la natura ha donato, ma ciò che l'inettitudine umana può combinare.

Però, a ragionarci bene, ma di che turismo orrorifico stiamo parlando? Il Giglio, anche se il bestione cappottato e potenzialmente inquinante della Concordia gli sta affianco, resta un paradiso terrestre. Chi va lì non è certo un fissato del macabro, un criminologo dilettante, come quelli che si studiano la mappa dei delitti italiani e partono per il grand tour del delitto. Certo, c'è stato un incremento, del tutto anomalo, di turisti.

Ma ci sembra un fenomeno del tutto differente da chi si apposta, televisivamente o fisicamente, davanti alla villetta di Cogne sperando di scorgere l'ombra di un'ascia dietro le tendine. In primo luogo c'è il fascino, innegabile, dell'incongruenza. La spettacolare veduta del bello naturale e del disastro umano sovrapposti. C'è qualcosa di più eloquente, per significare la vanità umana, la sua ambizione punita, di un relitto come la Concordia che voleva sfidare in bellezza il Giglio? A guardar bene, c'è un insegnamento morale, che non può sfuggire ai cosiddetti turisti dell'orrore.

Molti di loro, siamo convinti, dopo aver mormorato una preghiera per i morti, se ne torneranno pensando: «Ecco cosa succede, a chi non rispetta l'armonia della natura». Poi c'è il fascino del relitto navale, un'attrattiva antica. Un tempo i cacciatori di tesori si immergevano alle profondità dove, secondo mappe molto vaghe, si trovavano galeoni spagnoli da predare. Cambiati i tempi, e senza nessun bottino da portare a casa, la visita alla Concordia conserva un po' di quel fascino avventuroso.

L'enorme nave coricata su un fianco non è orrore, è sublime, concetto diverso anche se, per certi versi, egualmente spaventoso. Dunque sarebbe un grave errore se gli abitanti del Giglio, e il loro sindaco, temessero confusione con altri scenari, quelli sì, carichi solo di morte e di squallore. Il disastro che ha sfiorato la loro isola non può essere confuso con un fatto di cronaca nera.

Ha più a che vedere con la pregnanza di un destino fatale, e la Concordia non è il teatro di un fatto di sangue, ma assomiglia a un rudere antico, che racconta sempre la stessa morale, quella dell'arroganza e dell'insipienza umana, del gigantismo turistico, quello sì un po' orrendo, che si rovescia per troppa baldanza.

Traggano insegnamento, coloro che visitano il Giglio soprattutto per vedere il relitto. E gli abitanti, il sindaco, prendano le vere misure del fenomeno. Se n'è parlato in tutto il mondo, e se, come speriamo, si eviteranno danni ambientali, la presenza della nave semiaffondata non scoraggerà affatto il turismo, forse persino lo renderà più consapevole, meno superficiale. Non è un cinico consiglio a far di necessità virtù, è un invito a non cadere nella trappola del turismo dell'orrore, che in questo caso non c'entra niente.

 

NAVE CONCORDIANAVE CONCORDIANave da crociera Costa incagliata a isola del GiglioSCHETTINO COSTA CONCORDIANAUFRAGIO CONCORDIA TURISTI DELLORRORE TURISTI SI FANNO FOTOGRAFARE CON LA COSTA CONCORDIA SULLO SFONDO