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Radiocor - I venti di crisi del governo italiano trasformano una fiacca seduta di Borsa (poco piu' di 1,2 miliardi il controvalore dei contratti) in una giornata di tensione per il mercato azionario milanese.
Con Londra chiusa e gli altri listini stagnanti intorno alla parita', le attenzioni degli operatori si sono concentrate su Piazza Affari e sui prossimi test decisivi per la tenuta dell'esecutivo Letta (a cominciare dal tema Imu questa settimana) nel timore che lo stato di salute dell'economia italiana e i timidi segnali di una lenta ripresa possano essere pregiudicati da un'eventuale caduta del governo.
In questo scenario, e con lo spread Btp-Bund tornato sopra 249 pb, il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni a -2,1% colpita soprattutto dal ribasso dei bancari. Ma il tonfo piu' consistente e' stato quello di Mediaset che ha lascito sul terreno il 6,2% con 13 milioni di pezzi trattati (oltre l'1% del capitale e ben oltre la media giornaliera dell'ultimo mese).
Pesante, oltre al settore del credito, anche Gtech (-4,8%): il mercato teme nuove accise sui giochi per recuperare risorse necessarie a compensare il possibile taglio dell'Imu. Sul fronte valutario, euro a 1,3371 dollari (1,3381 venerdi' sera) e a 131,88 (132,11). Petrolio in calo dello 0,2% a 106,17 dollari al barile.
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