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Francesco Spini per "La Stampa"
MARIO GRECO AD ASSICURAZIONI GENERALI
A maggio sarà presentato un nuovo piano, già dal prossimo anno cadrà il tetto del 40% di utili da destinare a dividendi. Le Generali corrono più delle attese. E il group ceo Mario Greco, nel corso dell’annuale «investor day» di Londra, può dichiarare conclusa, con un anno di anticipo, la fase di rifocalizzazione del business («senza ricorrere all’aiuto degli azionisti», ha sottolineato il top manager) contenuta nelle strategie 2013-2015.
Il fatto è che «per la fine dell’anno» i vertici del Leone si aspettano che «tutto il piano che presentammo a gennaio 2013» sia realizzato e i target (originariamente fissati per il 2015) vengano centrati, a cominciare dall’obiettivo più importante: l’aumento del Roe operativo al 13%, contro il 10,9% registrato nei primi nove mesi dell’anno.
«Abbiamo mantenuto la nostra promessa - ha commentato Greco - e attraverso disciplina, semplicità e focus abbiamo raggiunto un obiettivo che molti ritenevano impossibile». Un esempio «molto raro», ha detto il manager a una platea di 150 tra analisti e bankers, «di turnaround di una società così grande, fatto così rapidamente e in condizioni di mercato così difficili, le condizioni peggiori che le assicurazioni abbiano visto nella loro storia».
È tempo di voltare pagina. Il primo effetto tangibile sarà sui dividendi. La politica di contenere il pay out al 40%, inizialmente posta per rafforzare il capitale, «non ci vincola più», ha detto il top manager.
«Vedremo quale sarà l’utile dell’anno. Possiamo pagare più del 40% già quest’anno», cioè sui profitti generati nel 2014. E in futuro, dunque il payout «potrebbe arrivare ovunque», con l’unico limite di «pagare i dividendi con la cassa che viene generata». Probabilmente il monte dividendi sarà fissato in un corridoio tra utile e free cash flow, ha detto il direttore finanziario, Alberto Minali. Free cash flow netto che, nel 2015, secondo Minali, potrebbe raggiungere l’obiettivo di 1,5 miliardi.
LEONE DI TRIESTE ASSICURAZIONI GENERALI jpeg
Cedole più generose, più generazione di cassa, nel futuro di Generali. Ma non solo. Il «prossimo capitolo» del Leone sarà svelato sempre nella capitale britannica il 27 maggio e, ha anticipato Greco, «non prevederà acquisizioni». Quello a cui si sta lavorando a Trieste è «un piano di crescita organica, basato sulle nostre risorse». In buona sostanza «valorizzeremo le parti di Generali che in questi anni abbiamo rafforzato».
C’è soddisfazione, tra i vertici, anche per l’andamento del riassetto in Italia dove «nonostante l’attività di integrazione» nei primi 9 mesi «siamo stati in grado di ottenere - ha commentato il ceo di Generali Italia, Philippe Donnet - risultati straordinari in termini di crescita, redditività e valore».
Per il resto, in futuro Greco non vede interesse in «grandi accordi» di bancassicurazione. Quanto alle controllate, dopo la recente vendita di Bsi, non ci sarà un disimpegno da Banca Generali di cui il Leone ha il 51%: «Abbiamo un forte legame con la banca, è un business molto redditizio e ben gestito, non vedo perché dovremmo scendere». Discorso diverso per le altre partecipazioni da tempo dichiarate non strategiche. Da Intesa Sanpaolo, per esempio, Trieste è uscita completamente.
La Borsa, nel frattempo, applaude senza spellarsi le mani: +0,97% contro un +0,14% dell’indice milanese. Questo nonostante Greco ritenga il titolo «non certo sopravvalutato come in tempi passati» ma «sottovalutato» rispetto ad alcuni concorrenti del Leone.
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