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Pooja Thakur Mahrotri e En Han Choong per “Bloomberg”
I prati a vista d’occhio e gli alberi in fiore della enorme proprietà “Country Garden Holdings Co”, nella Malesia meridionale, finiscono bruscamente davanti ad una piccola recinzione. Oltre lì, è zeppo di gru e torri che servono a costruire una città nel mare da 100 miliardi di dollari.
Qui i costruttori cinesi stanno intasando il mercato, abbassando i prezzi con migliaia di nuove case in eccesso. Scommettono che la nuova città di Johor Bahru, al largo di Singapore, diventerà la prossima Shenzhen, la zona vicina ad Hong Kong che in meno di 30 anni passò da villaggio di pescatori a metropoli con 10 milioni di abitanti. Quando la nuova area sarà completata, chi comprerà tutte queste unità?
Le aziende cinesi sono arrivate in Malesia perché la crescita, nelle loro città, sta rallentando. Cercano l’espansione altrove, per continuare a costruire i grandi complessi residenziali come durante il boom cinese. Per questo è nato il progetto “Forest City”, su quattro isole artificiali, un’area grande quattro volte Central Park di New York, dove abiteranno oltre 700.000 persone. La costruzione è iniziata a febbraio e 8000 appartamenti sono stati venduti.
E’ il più grande dei 60 progetti in questa zona. Tutto questo ha contribuito al crollo del valore degli immobili, che ora valgono circa un terzo in meno. Nel 2013 a Danga Bay, sono stati venduti altri 9.539 appartamenti. A Tebrau sono sorte altre case, 3000 sono previste per il progetto “Princess Cove”. I cinesi sono attratti dai prezzi convenienti e dalla vicinanza a Singapore, ma bisogna vedere se questo eccesso di unità sarà smaltito nei prossimi cinque anni. Intanto ne soffrono i costruttori locali, i grandi investitori arrivano da fuori.
Johor Bahru, anzi “JB”, con i suoi parchi di divertimento e centri commerciali, è la gita fuori porta preferita da chi abita a Singapore e dei più giovani. Perciò l’offerta ha superato subito la domanda, e ora, per vendere le migliaia di unità erette ogni mese, bisogna ricorrere a ribassi ed offerte. I turisti cinesi questo novembre sono accolti da decine di agenti immobiliari e da donne vestite con il tradizionale Sarong. A loro sono stati mostrati i modellini della città completata. Modellini tanto per dire: sono alti quanto una persona. Hanno poi visto esempi di appartamenti, con pavimento in marmo e mobili dorati. Un appartamento di due stanze costa circa 170.000 euro, un quinto rispetto a Singapore.
Ma JB non è Shenzhen e la Malesia non cresce economicamente come la Cina. Si stima che metà delle unità di Iskandar rimarranno vuote o ci vorranno dieci anni per riempirle. Nonostante questo, i costruttori non si fermeranno. Tra quelle in costruzione o in progettazione, se ne contano 350.000, e parliamo solo di case private. In pratica, più di quante ce ne sono nell’intera Singapore. E mancano ancora adeguate infrastrutture. Intanto si vende l’utopia della città del futuro con edifici coperti di verde e residenti ricchi e felici.
compratori agli uffici country gardendanga bay projectinvestimenti cinesi a iskandar
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