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Fausta Chiesa per "Corriere della Sera"
Il rimescolamento societario nelle Tlc in Europa al momento non scalda Telecom Italia (-1,8% a 0,45 euro la chiusura ieri, mezzo punto meglio del Ftse Mib), ma gli sviluppi emersi sul fronte internazionale, con la pace tra il magnate messicano Carlos Slim e il top manager spagnolo Cesar Alierta, contribuiscono a chiarire i movimenti dei protagonisti sullo scacchiere.
A seguito di trattative tra America Movil, Telefonica e Kpn, il colosso spagnolo delle Tlc (azionista di Telecom Italia attraverso la holding Telco) ha migliorato l'offerta per la controllata tedesca di Kpn E-plus, alzandola da 8,1 a 8,55 miliardi di euro.
America Movil, primo azionista di Kpn, ha indicato che voterà a favore del deal (su cui dovrà esprimere l'assemblea dei soci il 2 ottobre), quando invece in un primo momento lo osteggiava. Slim ha anche confermato l'intenzione di lanciare un'Opa totalitaria su Kpn con l'obiettivo di superare il 50% del capitale.
A breve entrerà nel vivo il riassetto di Telco, la scatola che controlla il 22,4 per cento di Telecom Italia. E proprio Telefonica, socio di riferimento del gruppo guidato da Franco Bernabè (indirettamente detiene una partecipazione superiore al 10%) e, di fatto, «unico socio industriale», sembrava la candidata ideale a giocare un ruolo di primo piano nell'ambito della ridefinizione degli assetti proprietari. Sarà così anche ora, dopo che gli spagnoli sono pronti a mettere sul piatto qualcosa come 8,55 miliardi per il mercato tedesco?
Secondo gli analisti di Equita, «il fatto che Telefonica e America Movil diventino partner in Germania (Kpn manterrà una quota del 20%) apre la possibilità a una soluzione elaborata congiuntamente dai due operatori anche per Telecom Italia, in Italia e/o Brasile. Il tema del consolidamento resta quindi presente e vivo e sostiene l'attenzione per il titolo a dispetto dei deboli fondamentali e rischio di azione delle agenzie di rating», scrive la sim milanese che conferma il giudizio hold su Telecom Italia con target price fissato a 0,6 euro.
Il mercato ragiona su due delle possibili conseguenze dell'accordo tra Carlos Slim e Cesar Alierta. La prima è un'intesa in Brasile, per un'eventuale spartizione di Tim Brasil, controllata Telecom Italia, che aprirebbe la strada a un aumento della partecipazione di Telefonica nel gruppo italiano. Telefonica è il candidato numero uno a prendere il controllo della società italiana, in vista dell'uscita dei soci italiani, ma sarebbe necessaria la cessione di Tim Brasil per ragioni di antitrust.
La seconda ipotesi, che diventa possibile ora con l'intesa per l'acquisto di E-Plus, è quella di una cessione di Telecom Italia a Carlos Slim, che non fa mistero delle sue mire espansionistiche in Europa e in passato non ha fatto mistero di un suo interesse per il gruppo italiano. Telefonica finora ha indicato che non sta considerando di assumere il pieno controllo di Telco, ma a seguito del disimpegno preannunciato da parte di Mediobanca e delle Generali e alla dissoluzione della holding,
Telefonica si ritroverebbe primo azionista di Telecom. Di fronte all'opportunità di far entrare un nuovo socio, il nuovo scenario potrebbe prevedere un'alleanza ispano-messicana anche in Italia, soprattutto per la controllata Tim Brasil.
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