MONTE DEI PACCHI COLPISCE ANCORA – IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI MPS ALZA L’AUMENTO DI CAPITALE DA 3 A 5 MILIARDI. CHE FARA’ ORA LA FONDAZIONE DELLA MANSI, PARTECIPERA’ O SI CHIAMERA’ FUORI?

1-MPS: VIA LIBERA AUMENTO CAPITALE FINO A 5 MILIARDI
Dall''Ansa'

Via libera dal Cda del Montepaschi di Siena all'aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. La banca ha convocato l'assemblea straordinaria per il 20-21-22 maggio. La decisione di incrementare l'importo dell'aumento di capitale Mps da 3 a 5 miliardi è stata deliberata all'unanimità. Lo annuncia la banca in una nota.

"Pensiamo di avviare l'operazione (l'aumento di capitale fino a 5 mld ndr) a metà giugno e di completarla a metà luglio senza ritardi sulla tabella di marcia". Così il Ceo di Mps, Fabrizio Viola, intervistato da SkyTg24.

2-MPS, INEVITABILE IL MAXI AUMENTO DA 5 MILIARDI IL PATTO DELLA MANSI ALLA PROVA
Da ‘La Repubblica'

Non c'erano stati dubbi, fin dal primo momento in cui "l'indiscrezione" era stata rilanciata dall' Ansa. Ora c'è anche l'ufficialità, quindi stamani il cda del Monte approverà una nuova versione dell'aumento di capitale, fino a 5 miliardi, e fisserà la data di una nuova assemblea, ragionevolmente a fine maggio, che dovrà dare il suo assenso. Del resto, questo è un momento favorevole come pochi per raccogliere capitali sul mercato, basta guardare il Banco popolare, che è partito per primo ed ha appena concluso il suo aumento, con una sottoscrizione pari al 99,14%.

Le ragioni che hanno portato a far lievitare l'aumento Mps (da 1 a 2,5 miliardi, poi a 3 e adesso "fino" a 5) non sono ancora state ufficializzate. Ma non serve troppa immaginazione per ipotizzarle: da una parte la volontà di restituire subito tutti i Monti bond, dall'altra l'asset quality review in corso.

A quanto riferiscono fonti vicine alle banche soggette alla revisione degli attivi (15 in Italia, ma lo schema vale per tutta Europa, in vista del passaggio alla sorveglianza Bce) le squadre di "ispettori" che setacciano i bilanci stanno richiedendo accantonamenti rilevantissimi.

Non solo a fronte dei crediti già in difficoltà, ma in alcuni casi persino sui crediti in bonis. Il concetto, sembra, è che il finanziamento deve essere coerente con i flussi di cassa dell'impresa, altrimenti il prestito viene considerato almeno in parte a rischio. Questa almeno sarebbe la richiesta degli uomini Bce, anche se a livello di sistema bancario italiano si stanno facendo pressioni per far sfumare il parametro, soprattutto in considerazione del fatto che da noi ci sono moltissime aziende mediopiccole, in cui la rappresentatività dei flussi di cassa è relativa, mentre contano di più le garanzie reali e finanche personali dell'imprenditore.

Sia come sia, di certo per il Monte metter fieno in cascina non è una cattiva idea. Del resto, il consorzio di garanzia ha già dato il suo assenso ufficiale a partecipare all'aumento - nella forma attuale - "fino a" 5 miliardi. Ancora non è chiaro invece come si muoverà la Fondazione e i due azionisti che hanno stretto il patto di sindacato, blindando il 9%, anche se è possibile che siano disponibili a seguire ugualmente l'aumento.

 

mpsprofumo d d b b a d Antonella Mansi bfcf a b ca ed ba e d FABRIZIO VIOLA MONTEPASCHI