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Tiziana Cairati per "La Stampa"
Nulla finisce, tutto si trasforma. Anche per l'Inter sarà così: continuerà ad esistere, ma non avrà più Massimo Moratti come proprietario di maggioranza bensì il magnate indonesiano Erick Thohir. Il giorno del closing (la chiusura) dell'affare - a meno di clamorosi colpi di scena - è domenica prossima (Thohir sarà a Milano già oggi). Moratti lascia dopo 18 anni di proprietà e 16 trofei vinti in tutte le competizioni in Italia e all'estero.
In queste ore il presidente nerazzurro è affranto all'idea di mollare: per il primo tifoso interista è una questione di cuore, ma davanti al muro dei debiti (circa 300 milioni), non c'era altra scelta che vendere la maggioranza del pacchetto societario (75%). I pretendenti non sono mai mancati, ma in Thohir la famiglia Moratti ha trovato l'interlocutore giusto. «Una persona seria e per bene», ha ribadito più volte il numero uno del club di corso Vittorio Emanuele.
Il corteggiamento del tycoon indonesiano va avanti da mesi. A dare il là era stato Marco Tronchetti Provera, che con Pirelli aveva siglato un accordo con Astra International, l'azienda di Teddy Thohir, padre di Erick: una conglomerata che fattura circa 25 miliardi di euro. Le prime chiacchierate informali tra Moratti e il primogenito di Teddy Thohir risalgono alla fine del 2012. Conversazioni che si sono intensificate diventando più concrete e trasformandosi nella trattativa che a ore sancirà una svolta epocale in casa Inter e nel calcio italiano. Dopo la Roma, quindi, anche i nerazzurri avranno un proprietario straniero. Che sarà più simile a Pallotta (attento al bilancio) piuttosto che ai vari «paperoni» del mercato alla Abramovich.
Thohir, seguito dallo studio Jones Day, sborserà circa 300 milioni. In più si accollerà parte dei debiti maturati in questi anni dalla gestione della società interista, ma non quelli risultanti dal bilancio 2013 (circa 80 milioni). Nei documenti è stata inserita un'opzione «call», cioè il diritto per Thohir di acquisire, a un prezzo già prestabilito, la restante percentuale in un arco di tempo di 24 mesi. In cambio della cessione immediata del pacchetto, che permetterà all'indonesiano di prendere il comando, Moratti ha chiesto e ottenuto il cosiddetto «premio di maggioranza», un surplus di denaro che solitamente si aggira tra il 10-20 per cento del valore del pacchetto societario. Moratti potrebbe dunque incassare circa 50 milioni come premio di maggioranza, più la somma legata alla percentuale ceduta. Oltre al premio di maggioranza il presidente nerazzurro ha voluto garanzie di un ruolo di rilevanza per il figlio Angelo Mario (presidente di Inter Brand e amministratore delegato di Inter Futura).
Per il resto sarà Thohir a decidere. Il futuro proprietario dell'Inter non entrerà con un tackle in società . Andrà per gradi, il primo passo sarà mettere i suoi uomini nel cda dell'Inter, poi il tempo farà il resto. Unico punto fermo sarà la presenza di Moratti come presidente per un'uscita morbida dall'Inter.
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