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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"
Rupert Murdoch attacca Barack Obama su Twitter, per la legge contro la pirateria online che la Casa Bianca non vuole appoggiare. Lo scontro, latente da tempo, è diventato pubblico l'altro ieri, quando il capo dell'impero Fox ha usato il suo account sul microblog per attaccare il presidente in persona: «E così Obama ha deciso di buttarsi dalla parte dei padroni della Silicon Valley, che minacciano tutti i creatori di software con la pirateria, puro ladrocinio». Un attacco diretto al capo della Casa Bianca, che in sostanza secondo Murdoch favorirebbe il furto di film e canzoni online.
L'origine della disputa sta in due leggi, in discussione alla Camera e al Senato, che hanno lo scopo di combattere la pirateria. La prima si chiama Stop Online Piracy Act (SOPA), la seconda Protect IP Act (PIPA). Entrambe minacciano di colpire tutti i siti che consentono di vedere film o ascoltare canzoni, aggirando il copyright dei produttori. Il divieto si estende ai siti stranieri, che dovrebbero essere bloccati se consentono l'accesso a questi materiali, e ai motori di ricerca, che dovrebbero cancellare ogni collegamento ai luoghi della rete sospettati di contribuire alla pirateria.
Questi provvedimenti sono appoggiati dall'industria del cinema, della televisione e della musica, cioè dai produttori dei contenuti che vengono copiati e distribuiti senza licenza. Le grandi compagnie di Internet, però, sono contrarie, perché pensano che le due leggi siano eccessive, draconiane, e aprano la porta a un controllo della rete che creerebbe situazioni da Grande Fratello. Giganti come Google, Facebook, eBay, Mozilla e Twitter sono arrivati a minacciare una giornata di sciopero, con i siti chiusi e le pagine interne oscurate.
Sabato la Casa Bianca ha preso posizione con un documento che in sostanza prende le parti della Silicon Valley, contro Hollywood, lasciando intendere che potrebbe bloccare le due leggi con il veto. Quindi Murdoch ha reagito, usando proprio Twitter per attaccare frontalmente Obama.
La questione è molto delicata, per varie ragioni. Sul piano politico, Obama ha tutto l'interesse a mantenere buoni rapporti con la Silicon Valley, perché le aziende digitali creano posti di lavoro e finanziano la sua campagna elettorale. Anche Hollywood, però, è sempre stato generoso con i politici democratici. Le due leggi alla Camera e al Senato sono state presentate dai repubblicani, e quindi rispondono agli interessi di quella parte dell'industria dello spettacolo più vicina ai rivali di Obama.
Lo dimostra la reazione di Murdoch, che con la sua Fox tv ha sempre sostenuto i politici del Gop. Il capo della Casa Bianca, però, non può semplicemente voltare le spalle ad Hollywood, perché tra le aziende e gli imprenditori interessati a combattere la pirateria ci sono anche molti suoi sostenitori.
Quindi ora dovrà trovare una via di mezzo, per proporre qualche soluzione che soddisfi il mondo dello spettacolo senza urtare la Silicon Valley, e soprattutto tolga ai repubblicani il merito di aver risolto il problema della pirateria.
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