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Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"
Una valigetta con banconote da centomila euro consegnata all'Hotel De Russie, in via del Babuino a Roma, da Francesco De Vito Piscicelli a Claudio Rinaldi, commissario straordinario dei Mondiali di nuoto del 2009 e poi altre mazzette consegnate negli alberghi di lusso di Roma e la storia di due appartamenti in affitto per 2.000 euro al mese ciascuno in via Margutta. Puntano sul triangolo d'oro dello shopping nella Capitale le indagini della Procura di Roma sulle dazioni e i favori raccontati in luglio da Piscicelli nel verbale segreto.
Tra pochi giorni il costruttore che ha pagato le vacanze dell'ex sottosegretario Carlo Malinconico, Francesco De Vito Piscicelli, sarà di nuovo interrogato dai magistrati romani accompagnato dal suo difensore Pietro Anello. Il procuratore aggiunto Alberto Caperna e i suoi due sostituti Ilaria Calò e Roberto Felici vogliono mettere a punto le sue dichiarazioni dopo aver ricevuto la settimana scorsa l'informativa dei Carabinieri del Ros di Firenze con i primi riscontri e le prime verifiche sulle accuse contenute nel suo verbale.
LA MACCHINA DEI FAVORI
Sulla base delle parole dell'imprenditore, che ha raccontato di avere consegnato un milione di euro in contanti a vari funzionari, in alcuni casi destinati anche a politici, più assunzioni e favori, sono state iscritte cinque persone sul registro degli indagati. Il magistrato contabile Antonello Colosimo è indagato per estorsione, un reato insolito per un giudice.
La ragione della qualificazione del suo presunto reato è che le pressanti richieste a Piscicelli non avrebbero fatto leva sui suoi poteri e sulle sue funzioni pubbliche di vicecommissario per la lotta alla contraffazione e di giudice della Corte dei conti. Per questo non si parla per lui di concussione, come per gli altri indagati. A vario titolo tutti avevano un ruolo nei cantieri dell'impresa Opere Pubbliche di Piscicelli e ne avrebbero tratto un vantaggio chiedendo, a detta di Piscicelli, denaro o "altra utilità ".
Gli indagati sono Claudio Rinaldi, allora commissario straordinario per i Mondiali del nuoto del 2009, per i quali l'impresa di Piscicelli, in consorzio con altre, aveva ottenuto un appalto di oltre 20 milioni a Roma, Valco San Paolo. Poi il direttore operativo del cantiere del medesimo impianto natatorio romano, Paolo Zini, un funzionario che lavorava fianco a fianco con Angelo Balducci al dipartimento della Presidenza del Consiglio di via della Ferratella, dove si curavano i grandi eventi gestiti dalla Protezione civile.
E poi ancora l'architetto Pierpaolo Gandola, che era il responsabile sicurezza del cantiere e che, sempre a detta di Piscicelli, avrebbe chiesto una sorta di stipendio di 2 mila e 500 euro al mese per addolcire i controlli, stipendio pagato solo per un mese però.
Ed è indagato anche l'ingegnere Enrico Bentivoglio, anche lui un funzionario della presidenza legato ad Angelo Balducci che ha rivestito il ruolo di Rup, cioè responsabile unico del procedimento dei soliti cantieri del nuoto di Roma 2009. Il racconto di Piscicelli riguarda anche i cantieri delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia e parte dal 2005, quando l'imprenditore campano vinse una gara per costruire una caserma della Guardia di Finanza a Oristano. Il provveditore delle opere pubbliche responsabile per Lazio, Abruzzo e Sardegna era Angelo Balducci, che poi lasciò il posto a Rinaldi.
CONSEGNE A 5 STELLE
Proprio a Rinaldi, sempre stando a quanto dichiarato da Piscicelli, l'imprenditore avrebbe consegnato una valigetta piena di banconote per una somma che dovrebbe avvicinarsi ai 100 mila euro. La consegna sarebbe avvenuta in uno degli alberghi più belli di Roma e d'Italia: l'Hotel de Russie di via del Babuino. Altre consegne invece sarebbero avvenute, a beneficio dell'ingegnere Paolo Zini in altri luoghi di Roma, per una cifra simile a quella incassata, sempre secondo Piscicelli, da Rinaldi.
Accuse tutte da riscontrare che al momento si basano solo sulla versione di un imprenditore che è stato arrestato per corruzione nel marzo 2010 e che ha ritrovato la voglia di parlare a distanza di quasi due anni. I Carabinieri del Ros però non partono da zero nella loro attività di riscontro. Agli atti ci sono decine di telefonate che documentano i rapporti tra i protagonisti delle sue dichiarazioni e Francesco Piscicelli.
E proprio dallo studio dei tabulati telefonici e delle intercettazioni potrà arrivare la smentita o la conferma. Intanto gli interessati negano e Claudio Rinaldi rintracciato dal Fatto replica: "Appena ho saputo dai giornali di queste dichiarazioni di Piscicelli ho contattato tramite i miei avvocati il procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna per manifestargli la mia disponibilità a chiarire tutto. Io sono sospeso dal servizio per l'indagine di Perugia, dove era stato richiesta una misura (arresto ndr,) per me dal pm ma il giudice l'ha rigettata. Non ho nulla da temere, non ho mai incontrato Piscicelli all'Hotel De Russie e non ho mai avuto nulla da lui".
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