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OPENAI PIGLIATUTTO! – LA SOCIETÀ GUIDATA DA SAM ALTMAN HA SIGLATO UN ACCORDO DA “DECINE DI MILIARDI DI DOLLARI” CON IL GRUPPO AMERICANO DI SEMICONDUTTORI AMD, DI CUI DIVENTERÀ AZIONISTA E A CUI HA ORDINATO UNA QUANTITÀ MASSICCIA DI CHIP ELETTRONICI. L'ORDINE RIGUARDA LE “UNITÀ DI ELABORAZIONE GRAFICA”, CONSIDERATE ESSENZIALI PER LO SVILUPPO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE – LO SCORSO MESE OPENAI HA SOTTOSCRITTO UN’INTESA CON IL COLOSSO DEI CHIP NVIDIA CHE...

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Estratto dell’articolo di Vittorio Carlini per www.ilsole24ore.com

 

sam altman - foto lapresse

Sempre OpenAI. Solo OpenAI. Ormai i mega accordi di investimento nell’Intelligenza artificiale (Ia) pare siano appannaggio solamente di Sam Altman & Co. Il Wsj riporta, infatti, la notizia che il papà di ChatGPT ha siglato un accordo plurimiliardario con Amd (Advanced Micro Devices) per sviluppare insieme infrastrutture di calcolo dedicate all’Ia.

 

Il tutto basandosi sui processori della casa di Sunnyvale. L’intesa rappresenta una delle mosse più decise contro il predominio di Nvidia nel settore dei chip per l’Artificial intelligence (Ai).

 

microchip Amd - Advanced Micro Devices

L’intesa, in particolare, prevede che OpenAI acquisisca fino a 6 gigawatt di capacità computazionale tramite i chip Amd, a partire dal nuovo modello MI450 che verrà lanciato il prossimo anno. L’acquisto potrà avvenire direttamente o tramite partner cloud dell’azienda.

 

Secondo quanto dichiarato dalla Ceo Lisa Su, l’intesa genererà ricavi per decine di miliardi di dollari per Amd nel corso dei prossimi cinque anni. Il costo complessivo non è stato rivelato [...]

 

openai - foto lapresse

Inoltre, l’accordo prevede che OpenAI ottenga diritti (warrant) per acquistare fino a 160 milioni di azioni Amd - pari a circa il 10% del capitale - al prezzo simbolico di un centesimo per azione, in diverse tranche legate al raggiungimento di specifici obiettivi di implementazione. L’esercizio dei warrant sarà comunque subordinato a un aumento del valore azionario di Amd.

 

Insomma: al di là delle tecnicalità, siamo di fronte al perenne movimentismo di Altman. Un’operatività che, fin qui, ha suscitato anche perplessità. Diversi esperti hanno sottolineato l’intreccio d’investimenti che coinvolge la stessa OpenAI e diversi colossi della tecnologia statunitense. Soprattutto, fino ad oggi, Nvidia ed Oracle.

 

jensen huang 5

Gli analisti hanno rizzato le antenne alla fine del settembre scorso, quando Sam Altman & Co hanno sottoscritto una lettera d’intenti con Nvidia medesima. La società guidata da Jensen Huang, da una parte, si è impegna ad investire gradualmente fino a 100 miliardi di dollari in OpenAI; e, dall’altra, ha detto che supporterà il dispiegamento di almeno 10 gigawatt di infrastruttura per i nuovi data center che la stessa OpenAI intende costruire nei prossimi anni.

 

Non si tratta, dunque, di un investimento finanziario puro, ma di una partnership industriale in cui il fornitore contribuisce a finanziare l’espansione del proprio principale cliente, che a sua volta continuerà ad acquistare hardware Nvidia per alimentare i propri sistemi di intelligenza artificiale.

 

sam altman - openai - soldi

Si dirà: nulla da eccepire! Corretto, se non fosse che alcuni esperti invitano a guardare due altri fronti. Il primo è un ulteriore accordo di OpenAI: quello con Oracle avviato nel luglio scorso. Secondo quest’altra intesa, il gruppo di ChatGPT si affida all’ “oracolo” per acquisire calcolo e servizi cloud, arrivando ad impegnare fino a 300 miliardi di dollari entro il 2030.

 

L’accordo, che rientra nel maxi-progetto infrastrutturale Stargate, è destinato a fornire la potenza necessaria all’addestramento dei modelli linguistici di OpenAI. Il secondo fronte, invece, riguarda la stessa Oracle, che per erogare i servizi deve a sua volta dotarsi di hardware su larga scala.

 

Amd - Advanced Micro Devices

Ebbene: secondo diverse fonti, la società fondata da Larry Ellison avrebbe - ad esempio - ordinato l’acquisto di circa 40 miliardi di dollari di Gpu da Nvidia. In questo modo, parte delle risorse che OpenAI versa a Oracle per i servizi cloud finirebbero indirettamente nelle casse di Nvidia, che contemporaneamente finanzia OpenAI per potenziare la propria domanda. [...]

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