
DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI…
MACRON, TRISTE SOLITARIO Y FINAL – IL PRESIDENTE FRANCESE CAMMINA DA SOLO ALL’ILE DE LA CITÉ: È L’IMMAGINE PLASTICA DELLA SUA SOLITUDINE. BRILLANTE E CARISMATICO ALL’ESTERO, SCONSOLATO E ISOLATO IN PATRIA, IL PRESIDENTE ASSISTE AL FALLIMENTO DEL SUO FEDELISSIMO LECORNU E ALLO SCARICABARILE DEI SUOI: "NON LO CAPIAMO PIÙ" – GLI ESTREMISMI DI DESTRA E SINISTRA (LE PEN E MELENCHON) SI SCALDANO E CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE: AL PROSSIMO GIRO, PARIGI POTREBBE DIVENTARE LA SPINA NEL FIANCO DELL’UE E PUNTA DI LANCIA DEL PUTINISMO EUROSCETTICO – IL DEBITO ORMAI FUORI CONTROLLO, IL DOWNGRADE DI FITCH, IL TERRORE DI BRUXELLES
1. MACRON, IPOTESI DIMISSIONI: ORA È SOLO. L'EX PREMIER ATTAL: «NON LO CAPISCO PIÙ»
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it
EMMANUEL MACRON CAMMINA DA SOLO ALL’ILE DE LA CITÉ
«Non lo capisco più», dice più allibito che rattristato Gabriel Attal, ultimo premier della fase in cui Macron e il macronismo sembravano ancora reggere, prima dello scioglimento dell’Assemblea nazionale il 9 giugno 2024.
Da allora le cose non si sono mai più aggiustate, e nelle parole di Attal c’è tutta l’amarezza per la fine di un’avventura collettiva: l’ex premier ora guida il partito Renaissance e i deputati macronisti, molti dei quali destinati a essere spazzati via nelle prossime, forse inevitabili, elezioni anticipate.
sebastien lecornu emmanuel macron
Non è solamente Attal a non capire più Macron, ieri colto dalle telecamere mentre passeggiava da solo all’Ile de la Cité. Un’immagine rubata che sembra corrispondere alla condizione umana del presidente negli ultimi mesi: magari brillante all’estero, protagonista di iniziative diplomatiche qualche volta di successo, per esempio sulla Palestina, ma in patria sconsolato e isolato, sconnesso dall’umore del Paese e, a detta di chi lo frequenta, più provato dagli eventi di quanto non faccia vedere.
Come Attal, molti che hanno creduto in Macron non lo capiscono più: non capiscono perché abbia sciolto l’Assemblea all’improvviso, perché abbia nominato premier un vecchio signore come Barnier, e poi un altro vecchio signore come Bayrou, e poi il giovane Lecornu che aveva però quel difetto insormontabile, essere l’ultimo dei fedelissimi macronisti quando ormai tutto ciò che è associato a Macron è inviso ai cittadini e a quasi tutta la classe politica.
MARINE LE PEN JEAN LUC MELENCHON
E poi, ancora, anche chi ha amato Macron non capisce come abbia potuto avallare una lista dei ministri di Lecornu praticamente uguale a quella di Bayrou bocciata a settembre, con l’unica novità del ripescaggio a Losanna […] di Bruno le Maire, che per sette anni è stato ministro delle Finanze, proprio quelle Finanze che sono un disastro, il problema più urgente e grave da risolvere.
Fino al cinema di ieri, con Macron che accetta le dimissioni di Lecornu e poi, tolto di mezzo Le Maire, richiama il premier per chiedergli gli «ultimi tentativi». Se persino gli amici non capiscono più Macron, figurarsi i nemici. «Basta con questa farsa, bisogna andare alle urne subito», dice Marine Le Pen, che aggiunge: «Macron ha solo due opzioni. O si dimette o scioglie di nuovo l’Assemblea, i francesi ne hanno abbastanza di questo circo».
il ministro dell'economia francese Bruno Le Maire
Alla sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon prima definisce «un corteo di zombie» i ministri scelti da Lecornu poi pretende che Macron […] se ne vada subito, e rilancia una mozione di destituzione del presidente che verrà esaminata in parlamento mercoledì.
Poche possibilità che passi, ma i continui appelli di Mélenchon alla destituzione pongono il tema sul tavolo della discussione, tanto che persino il gollista David Lisnard chiede a Macron di cominciare a riflettere sulle sue «dimissioni programmate».
sebastien lecornu emmanuel macron
I socialisti invece cercano di giocare un’altra partita, e il segretario Olivier Faure chiede […] la nomina di un governo di sinistra che comprenda anche ecologisti e comunisti, ma senza la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Resta da capire come un simile governo potrebbe sopravvivere […]
Se Lecornu non riuscirà a fare in 48 ore quello che non gli è riuscito in 27 giorni, cioè trovare un accordo politico solido, Macron «prenderà le sue responsabilità», assicura l’Eliseo. Più che dimettersi, potrebbe indire nuove elezioni anticipate per l’Assemblea. […]
2. CONTI IN ROSSO E ONDA POPULISTA, PARIGI ALLARMA L'UE
Michele Esposito per l’ANSA
FRIEDRICH MERZ - EMMANUEL MACRON
Jordan Bardella e Manon Aubry, il primo presidente del Rassemblement National, la seconda esponente di spicco di La France Insoumise. Entrambi primi firmatari delle due mozioni di censura presentate contro Ursula von der Leyen alla Plenaria appena apertasi a Strasburgo.
Basta questo dato a delineare il grado di preoccupazione che circonda le istituzioni dell'Ue sul caos politico in Francia. Parigi, da perno dell'asse franco-tedesco e interlocutore a volte critico ma affidabile della Commissione, rischia di diventare una seria spina nel fianco del braccio esecutivo dell'Ue, poco avvezzo ad avere a che fare con una Francia debole dal punto di vista finanziario e segnata dal populismo sul fronte politico.
MARINE LE PEN VOTA CON JEAN LUC MELENCHON CONTRO BARNIER - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Già, perché il Rassemblement National e La France Insoumise sono i due principali avversari anche di Emmanuel Macron, protagonisti finora indiscussi della tempesta politica che si è abbattuta sull'Eliseo. A Bruxelles hanno accolto con un prevedibile no comment la caduta del governo di Sébastien Lecornu.
Un richiamo alla cautela è invece arrivato dalla Germania. "Metterei in guardia da una drammatizzazione", ha sottolineato il portavoce del cancelliere tedesco Friedrich Merz. Chissà se i vertici della Commissione la pensano allo stesso modo. Mai come in questo momento, dalle misure di sostegno all'Ucraina a quelle legate alla competitività, von der Leyen necessita di un Macron al suo fianco e non ostaggio del cul de sac politico in cui sembra essersi infilato.
emmanuel macron riconosce la palestina 1
Ad allarmare Palazzo Berlaymont c'è innanzitutto un dato: il debito della Francia è da tempo oltre il limite di guardia, il recente downgrade di Fitch non ha fatto che certificare una situazione finanziaria a dir poco preoccupante. A livello europeo, visto il peso economico della Francia, si potrebbe innescare un rischioso effetto domino.
C'è poi, il dato squisitamente politico. La crisi del macronismo potrebbe gettare nuova benzina nel serbatoio dell'estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella, ma anche nell'estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon.
La prospettiva che, dal 2027, all'Eliseo sieda un presidente fortemente euroscettico diviene sempre più concreta, in un contesto che vede già ora Bruxelles costantemente alle prese con l'ascesa dei sovranisti. In questo contesto il 2027 potrebbe essere un anno chiave per il futuro dell'Ue: si voterà - oltre che in Italia - anche in Polonia, dove l'europeista Donald Tusk è da mesi in seria difficoltà.
La Plenaria dell'Eurocamera si è aperta con il dibattito sulle due mozioni di censura - avanzate dai Patrioti e da The Left - nei confronti di von der Leyen. Bardella ha definito la sfiducia della presidente necessaria "per salvare l'Europa". Aubry la accusata di promuovere, assieme al leader del Ppe Manfred Weber, una maggioranza con la destra estremista.
emmanuel macron donald trump foto lapresse
Von der Leyen, ancora una volta, ha richiamato tutti all'unità, parlando di una "Europa in massima allerta" e sottolineando come, dividendosi, si cade nella trappola di Vladimir Putin. "I nostri avversari non solo sono pronti a sfruttare qualsiasi divisione, ma sono loro stessi a fomentare attivamente tali divisioni", ha scandito. A difenderla sono stati soprattutto Ppe e Renew. Più freddi gli interventi di Socialisti e Verdi. La maggioranza Ursula è più che mai sfilacciata e la crisi francese, anche a Strasburgo, rafforza le frange estreme dell'emiciclo.
emmanuel macron riconosce la palestina 2
OLAF SCHOLZ - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - INCONTRO A PARIGI
JEAN LUC MELENCHON - MARINE LE PEN
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