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Estratto dell’articolo di Raffaele Lorusso per "la Repubblica"
ex ilva di taranto - acciaierie d italia
L’Ilva che verrà non parlerà italiano. A pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle offerte vincolanti, fissata per venerdì, l’acquisizione del complesso siderurgico sembra un affare per colossi stranieri. La corsia preferenziale che il governo, così come specificato nel bando, intende assegnare alla vendita in blocco non incontra l’interesse dei gruppi italiani del settore.
Da Marcegaglia ad Arvedi, fino a Sideralba, la preferenza è per lo “spezzatino”, ossia l’acquisto di singoli asset. Salvo sorprese, il governo dei patrioti dovrà trattare con colossi extraeuropei, anche se non è da escludere la formazione di cordate con la partecipazione di aziende italiane, che potrebbe materializzarsi dopo la presentazione delle offerte vincolanti.
adolfo urso giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha già chiarito di non essere favorevole a una partecipazione azionaria dello Stato. Piuttosto, Palazzo Chigi utilizzerà il golden power per ottenere dalla nuova proprietà precise garanzie su investimenti, transizione energetica, risanamento ambientale e tutela dell’occupazione[…]
Dopo le manifestazioni di interesse del settembre scorso, serve per raccogliere e valutare le offerte. Non è un termine perentorio, quindi non esclude la possibilità di interloquire anche con società che dovessero affacciarsi successivamente.
Le aziende che, al momento, sembrano intenzionate a rilevare l’intero complesso siderurgico, con gli stabilimenti di Taranto, Genova, Novi Ligure e Racconigi, sono extra Ue. Si va dal gruppo indiano Vulcan Steel, guidato da Naveen Jindal, il cui fratello maggiore, con cui non ha legami societari, ha investito a Piombino, agli azeri di Baku Steel. […]
Da alcuni giorni, poi, si parla con insistenza di un interesse del fondo di investimento americano Bedrock. Secondo indiscrezioni, in cordata con gli americani potrebbe esserci il gruppo Arvedi. A presentare un’offerta dovrebbe essere anche la canadese Stelco, il cui controllo è passato al colosso statunitense Cleveland-Cliffs. Potrebbero sfilarsi, almeno in questa fase, gli ucraini di Metinvest. […]
adolfo urso giorgia meloni question time alla camera
La cessione dell’ex Ilva fa gola ai colossi stranieri del settore soprattutto per le risorse pubbliche disponibili per gli interventi di decarbonizzazione e transizione energetica nello stabilimento di Taranto.
Tra i fattori che scoraggiano l’acquisto in blocco, soprattutto da parte degli operatori italiani, ci sono la portata degli investimenti – si calcola che sarebbero necessari 6 miliardi di euro – e gli alti costi dell’energia che già oggi rendono l’acciaio prodotto in Italia più caro rispetto a quello di altri Paesi europei.
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