DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
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Chissà se Landini, il sindacalista con la felpa rossa, è tifoso della Juventus. E già perché ora avrà a che fare con i galantuomini dell’era Moggi, a Termini Imerese.
In queste ore i lavoratori dello stabilimento siciliano della Fiat stanno decidendo se mettere il loro futuro nella mani di Roberto Ginatta, imprenditore torinese dell’indotto Fiat nato nella nidiata di Umberto Agnelli – sì proprio quella che ai tempi di Ghidella il duro Cesarone Romiti voleva far fuori, descrivendo all’Avvocato una situazione di interessi troppo stretti tra Fiat Auto e mondo delle forniture della “real casa” – che con la newco Blutec, nata come costola della Metec (gruppo Stola), ha deciso di subentrare a Fiat nella gestione della cassa integrazione di Termini Imerese.
Un intervento singolare, visto che è avvenuto a pochi giorni dalla scadenza della cassa integrazione (il 31 dicembre) che se non rinnovata manderebbe a casa definitivamente un migliaio di dipendenti, dopo che la Fiat per mesi si era affidata per questo passaggio di “patata bollente” all’improbabile progetto Grifa, che al momento di tirare fuori soldi e fideiussioni si è sciolto come neve al sole. Ma Ginatta è uomo Fiat-Agnelli da sempre: perché aspettare tanto e tirarlo fuori come un coniglio dal cilindro solo all’ultimo? Non sarà una mera copertura?
Le stranezze, però, non finiscono qui. Nella galassia Fiat, Ginatta non è certo un uomo di Marchionne, anzi. I suoi legami storici sono sempre stati con il ramo Umberto della famiglia Agnelli, e da quando il fratello dell’Avvocato non c’è più, con il figlio e presidente della Juve, Andrea. E con gli uomini di quel giro.
Quello, per esempio, della holding Roveri – che controlla il circolo golfistico I Roveri, situato alle porte di Torino nella tenuta La Mandria dove vive Andrea con la madre Allegra Caracciolo di Castagneto e la moglie Emma Ceridwen Felicity Winter – di cui sono soci anche l’immarcescibile ex manager della Juve triturato in calciopoli Antonio Giraudo (per il tramite della moglie Maria Elena Rayneri e il figlio Michele) e appunto Roberto Ginatta (tramite la moglie Gloria Cravotto, imparentata con i Treves, la famiglia dei grandi editori milanesi).
Luciano Moggi in primo piano, con Andrea Agnelli alle sue spalle
Già, i Giraudo (si sono trasferiti a Londra dopo lo sputtanamento, ma la base operativa resta Torino) e i Ginatta sono così culo e camicia che a Torino si dice siano soci in tutto. Per esempio, chi c’è nella Edenhill, la nuova società dei Giraudo controllata dalla finanziaria inglese Edenhill associates? Di sicuro tra gli amministratori c’è Filippo Brogi, sindaco della Investimenti industriali, fondata – toh guarda – da Ginatta, che ha come socio – toh guarda – l’ex manager e l’attuale presidente della Juve.
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