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Carlotta Scozzari per Dagospia
Complici le nuove tensioni in Ucraina, con i russi che sembrano pronti a invadere il paese, i mercati azionari europei hanno terminato la giornata di giovedì in deciso calo. In particolare, l'indice Ftse Mib di Piazza Affari, dopo una seduta condotta quasi interamente in area positiva, nel pomeriggio ha fatto marcia indietro e ha terminato in discesa dello 0,91% a quota 20.591,82 punti. Lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi, in un quadro geopolitico dove aumentano le preoccupazioni, ha terminato in rialzo per il secondo giorno di fila, a quota 186 punti.
All'interno del paniere principale, non a caso, le maggiori flessioni sono state firmate dai titoli delle società più esposte all'Ucraina: la banca guidata da Federico Ghizzoni, Unicredit, che ha ceduto il 3,1%, e il gruppo cementiero Buzzi Unicem, in discesa del 3,17 per cento.
Si è chiusa una nuova giornata in forte calo, poi, per la Tod's di Diego Della Valle, che ha lasciato sul terreno il 2,28% scontando sia la bocciatura degli analisti di Credit Suisse, sia il dato macroeconomico giunto oggi sul rallentamento della produzione cinese, area a cui il gruppo delle calzature è esposto.
Secca flessione anche per Gtech (-2,75%) e per Atlantia (-2,97%), sulla quale ha pesato il giudizio negativo arrivato dagli analisti di Deutsche Bank. Deboli anche le Generali (-0,86%), che oggi hanno annunciato di avere archiviato il 2013 (anno per il quale risponde completamente l'amministratore delegato Mario Greco) con un utile di 1,915 miliardi di euro, a fronte di 94 milioni nel 2012.
Anche Autogrill ha alzato il velo sui numeri del 2013, anno che si è chiuso con un utile netto in calo del 9,2% annuo a 87,9 milioni di euro. In questo caso però le azioni sono balzate del 4,39 per cento.
In volata alcune banche: Bpm, che ha guadagnato il 4,17% beneficiando anche delle promozioni di alcuni analisti, e soprattutto Bper, in progresso del 4,61 per cento. Bene anche Enel (+1,86%), nel giorno dopo la presentazione dei numeri del 2013, quando è arrivato il giudizio positivo degli analisti di Jp Morgan.
Fuori dal Ftse Mib, fiammata di Rcs (+7,16%) il giorno dopo la giornata dedicata agli investitori in cui l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane ha annunciato il piano di taglio dei costi. Un piano che è stato apprezzato dagli analisti di Mediobanca e di Banca Akros, che hanno alzato il giudizio sui titoli del gruppo editoriale.
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