DIETRO IL CLAMOROSO RITORNO IN VATICANO DI MONSIGNOR VIGANÒ C’È LA “BENEDIZIONE” DEI CARDINALI AMERICANI E SOPRATTUTTO DEI CAVALIERI DI COLOMBO - PER LUI IL RUOLO DI GRANDE CONTROLLORE DELLE FINANZE DEL PAPA

Dagoreport

Chi c'è dietro il clamoroso ritorno in Curia di monsignor Viganò, l'alto prelato che ha dato inizio a Vatileaks? L'ex segretario generale del Governatorato, l'organo deputato alla gestione degli appalti della Città del Vaticano e alla manutenzione degli immobili, è stato il primo a denunciare il marcio degli affari nelle mura leonine.

Grazie al suo rapporto con l'allora presidente dello Ior, Gotti Tedeschi, monsignor Viganò tentò di rimettere ordine nelle finanze allegre vaticane avviando procedure di gara più trasparenti e una spending review che contenesse gli sprechi "sospetti".

Visto il silenzio dell'ex Segretario di Stato Bertone, Viganò decise di denunciare la situazione scrivendo una serie di lettere a Ratzinger (alcune di queste missive sono state pubblicate dal "Fatto" e da Gianluigi Nuzzi nel libro "Sua Santità").

Il resto è noto. L'ostinata ricerca della trasparenza da parte di Viganò indusse il cardinal Bertone a smuovere le leve del comando e a rimuovere dal Governatorato la porpora sgradita attraverso una bella promozione a Nunzio apostolico a Washington. E poi l'ex Segretario di Stato incaricò il cardinal Bertello di chiudere definitivamente il "vaso di Pandora" aperto da Viganò al Governatorato.

E poi? E poi con l'elezione del Papa "venuto dalla fine del mondo" è cambiato tutto. Bertone è stato accompagnato alla porta, lo Ior è stato ribaltato e con esso tutta l'opacità delle finanze d'Oltreteve. E mentre Bertello, considerato troppo contiguo al vecchio corso, è stato messo ai margini da Papa Francesco (addirittura subito dopo il Conclave era dato in pole per la Segreteria di Stato), Viganò ha preparato la sua vendetta.

Grazie al sostegno dei cardinali nordamericani Dolan, O'Malley e Maradiaga, alla benedizione di Pell e al via libera ricevuto dai Cavalieri di Colombo, l'ex Segretario del Governatorato è pronto al grande ritorno in Vaticano. Per lui potrebbe essere confezionato il ruolo di "General Auditor" per le finanze di Sua Santità.

E Gotti Tedeschi? I bene informati sostengono sia davvero molto inviperito, in modo particolare con Bergoglio. Pare che l'ex presidente dello Ior s'aspettasse un incarico nella nuova Commissione economica. Per sfogare l'amarezza, il pio Gotti Tedeschi, avrebbe "sussurrato" più di un retroscena a un giornalista amico...

 

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