PIAZZA AFFARI IN LEGGERO CALO APPESANTITA DALLE BANCHE. GIù BPM E MPS, I DUE ISTITUTI CHE FANNO I CONTI CON LE SITUAZIONI PIU’ PROBLEMATICHE…

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Carlotta Scozzari per Dagospia

La Borsa di Milano chiude il venerdì all'insegna della debolezza, appesantita dall'andamento delle banche e in controtendenza rispetto all'Europa, con l'indice Ftse Mib in calo dello 0,39% a 18.687,19 punti. In forte discesa, all'interno del paniere principale di Piazza Affari, gli istituti di credito e in particolare la Popolare di Milano (-2,57%), che continua a scontare l'incertezza sul futuro e sulla governance anche alla luce delle recenti dimissioni del consiglio di gestione.

In deciso calo, poi, Mps (-2,58%), il giorno dopo l'annuncio dei conti dei nove mesi, così come Intesa Sanpaolo e Unicredit, che hanno ceduto rispettivamente il 2,19% e l'1,25 per cento. Tra i titoli del comparto industriale, flessione di oltre il 2% sia per Buzzi Unicem (-2,29%) sia per Pirelli (-2,35%), che ha risentito del giudizio degli analisti di Bank of America Merrill Lynch. Questi ultimi hanno tagliato la raccomandazione sulle azioni della Bicocca portandola da "buy" ("acquistare") a "neutral" ("neutrale") anche in considerazione della recente corsa del titolo in Borsa.

Seduta tutto sommato tranquilla per Telecom Italia, che ha guadagnato lo 0,45% il primo giorno di Borsa utile dopo il declassamento di Standard & Poor's al livello di "junk" ("spazzatura"). Tra i migliori titoli del giorno, si è messa in luce Ferragamo, balzata del 6,35% dopo conti trimestrali superiori alle attese annunciati il giorno prima a mercato chiuso. Tra le migliori performance del Ftse Mib da segnalare anche Mediolanum, che ha guadagnato quasi il 3% nel giorno in cui il numero uno Ennio Doris ha ribadito che la società del risparmio gestito e amministrato è intenzionata a rimanere azionista di lungo termine di Mediobanca (+0,33 per cento).

Sempre all'interno del paniere principale, sono proseguiti i rialzi di Ansaldo Sts (+2,19%) e di Fondiaria-Sai (+2,32 per cento). Soprattutto, però, fuori dal Ftse Mib, ha corso la controllante di Fonsai, Premafin, che ha chiuso la seduta di venerdì in progresso di quasi il 10 per cento.

 

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