DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
1.PIAZZA AFFARI CHIUDE IN DECISO RIBASSO, MALE FIAT E CNH. VENDITE SU BIG ENERGIA
sergio marchionne Harald Wester e john elkann
(Finanza.com) Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso dopo il deludente dato sulla produzione industriale tedesca, scesa ad agosto del 4%, e il taglio delle stime sulla crescita mondiale da parte del Fmi. L'istituto di Washington prevede per l'Italia nel 2014 una contrazione del Pil pari allo 0,2% (rispetto al +0,3% indicato in luglio), mentre nel 2015 dovrebbe tornare a crescere con un progresso dello 0,8%. Il Fmi ha tagliato le stime di crescita anche per Germania, Francia e per l'intera area euro. Secondo gli esperti la Bce ha preso misure forti nelle ultime riunioni ma, se le prospettive di inflazione non dovessero migliorare, l'Eurotower dovrebbe essere pronto a fare di più.
Il listino milanese ha inoltre aumentato le perdite nel pomeriggio in scia all'andamento negativo di Wall Street. E così a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell'1,73% a 19.771 punti. Deboli i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto lo 0,17% a 11,19 euro, Intesa SanPaolo il 2,05% a 2,284 euro, Mediobanca il 2,05% a 6,67 euro, Ubi Banca il 2,46% a 6,34 euro, Unicredit l'1,31% a 6,025 euro. Invariata la Popolare di Milano a 0,637 euro. In rosso la galassia Agnelli.
CNH Industrial ha lasciato sul parterre il 4,58% a 6,135 euro in scia al profit warning lanciato dalla rivale Agco, che opera anch'essa nel comparto dei macchinari agricoli. Il gruppo americano ha tagliato le sue previsioni per l'intero 2014 prevedendo un utile per azione tra 4,10 e 4,30 dollari rispetto ai 5 dollari indicati in precedenza. Fiat ha perso il 2,09% a 7,245 euro dopo che il Nyse e Borsa Italiana hanno comunicato di aver approvato le quotazioni delle azioni ordinarie FCA a partire da lunedì 13 ottobre. Venerdì sarà quindi l'ultimo giorno del titolo Fiat a Piazza Affari.
Questa mattina il Lingotto ha fatto sapere che si sono avverate tutte le condizioni sospensive alla fusione di Fiat in Fiat Chrysler Automobiles (FCA) previste dal progetto di fusione approvato dall'assemblea lo scorso 1 agosto. Male il comparto dell'energia a partire dai colossi pubblici: Enel ha perso il 2,24% a 3,922 euro, mentre Eni ha lasciato sul parterre il 2,31% a 17,30 euro. In rosso anche Enel Green Power (-1,99% a 1,914 euro) in scia al downgrade di JP Morgan.
Il broker Usa ha tagliato il giudizio sulla controllata verde di Enel a neutral dal precedente overweight. WDF (-2,69% a 7,58 euro) ha proseguito il trend ribassista dopo il crollo di venerd' e la debole seduta di ieri. Giovedì il Cda del gruppo della famiglia Benetton ha accettato le dimissioni dell'Ad Josè Maria Palencia predisponendo una struttura manageriale ad interim per la transizione. Durante la conference call con gli analisti, il management ha confermato la guidance per il 2014 ma di fatto, secondo alcuni analisti, ha lanciato un profit warning che li ha portati a rivedere le loro stime.
2.FMI: PEGGIORANO STIME CRESCITA PER ITALIA, NEL 2014 -0,2%, NEL 2015 +0,8%
Radiocor - Peggiorano le prospettive per l'economia italiana, vista in contrazione dello 0,2% quest'anno. E' quanto si legge nelle tabelle del World Economic Outlook, il rapporto sull'economia globale del Fondo monetario internazionale le cui stime sono state tagliate dello 0,5% rispetto all'aggiornamento del Weo dello scorso luglio. La Penisola si sta comunque riprendendo dopo una contrazione del Prodotto interno lordo che, per l'istituto di Washington, e' stata dell'1,9% nel 2013 e del 2,4% nel 2012.
Tuttavia anche l'outlook per il 2015 e' stato limato rispetto a tre mesi fa dello 0,3% con una crescita dell'economia ora vista a un +0,8%. Nel dettaglio, il rapporto prevede inoltre un incremento dei prezzi al consumo nel 2014 limitato allo 0,1% e l'anno prossimo allo 0,5%, in forte calo rispetto all'1,3% del 2013. La disoccupazione e' vista salire quest'anno al 12,6% e scendere nel 2015 al 12%, contro il 12,2% del 2013. Le partite correnti sono viste all'1,2% del Pil sia nel 2014 sia nel 2015 contro l'1% nel 2013.
3.FMI: PROBABILITA' DI DEFLAZIONE IN AREA EURO AL 30%, BCE PUO' FARE DI PIU'
Jyrki_Katainen primo ministro finlandia
Radiocor - Il rischio di deflazione nell'Area euro e' al 30%. E' la stima del Fondo monetario intern azionale contenuta nel World Economic Outlook (Weo), il rapporto sull'economia globale redatto nell'ambito degli Annual Meetings dell'istituto guidato da Christine Lagarde. Tale rischio, spiega il Fondo, si riferisce alla probabilita' di due trimestri consecutivi di inflazione negativa all'interno di un arco temporale di stime di quattro trimestri. Alternativamente al rischio di una vera e propria deflazione il Fondo vede quello di un 'periodo protratto di inflazione molto bassa'.
L'inflazione, spiega l'Fmi e' rimasta 'al di sotto delle aspettative' e si e' attestata ulteriormente allo 0,4% (anno su anno) in agosto. Il Fondo - che ha dato il 'benvenuto' alle recenti misure adottate dalla Banca centrale europea incluso l'acquisto, a partire da questo trimestre, di asset-backed securities - sostiene che la Bce 'deve essere disposta a fare di piu', incluso l'acquisto di asset sovrani' nel caso in cui l'outlook non migliori e le aspettative inflaz ionistiche continuino a puntare al ribasso. Il Fondo pero' precisa che l'Eurotower non puo' agire da sola per garantire una ripresa dell'inflazione e una riduzione della frammentazione nelle economie sotto stress: sono infatti necessarie 'azioni che vanno oltre la politica monetaria'.
4.DEFICIT: KATAINEN SU ITALIA, STATI VANNO TRATTATI ALLO STESSO MODO
Radiocor - 'Tutti gli stati vanno trattati allo stesso modo'. Cosi' il commissario agli Affari Economici Jyrki Katainen ha risposto alla domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto se avesse un messaggio da dare all'Italia prima dell'invio a Bruxelles della legge di bilancio 2015. Richiesto di un commento specifico sul caso italiano Katainen ha detto: 'Non ho nulla dire' sul rinvio degli obiettivi di bilancio da parte dell'Italia. Ha voluto pero' rimarcare che 'l'Italia ha dato molta enfasi alle riforme'.
5.DDL LAVORO: BLANCHARD (FMI), MI PIACE SPIRITO DELLA RIFORMA
Radiocor - 'Mi piace lo spirito della riforma del lavoro' in Italia. Lo ha detto Olivier Blanchard, capo economista del Fondo monetario internazionale, riferendosi a quella messa a punto dal governo di Matteo Renzi. Parlando ai giornalisti a margine della conferenza di presentazione del World Economic Outlook, il rapporto sull'economia globale pubblicato nell'ambito dei lavori autunnali dell'istituto di Washington Dc, l'esperto ha aggiunto che 'la dualita' del mercato del lavoro e' il principale problema. Crea davvero due classi di cittadini ed e' una cosa altamente indesiderata'. Per questo, ha concluso, 'il contratto unico sembra la strada da intraprendere'.
6.FOREX: L'EURO TORNA AL DI SOTTO DI 1,26 DOLLARI
Borsainside – La ripresa dell' euro è stata di breve durata. La valuta europea è scesa fino a 1,2584 dollari . Nei primi scambi mattutini l'euro era salito fino a 1,2665 dollari.
La Banca Centrale Europea aveva fissato ieri il cambio euro-dollaro a 1,2565 .
La produzione industriale tedesca ha registrato ad agosto il più forte calo da più di quattro anni. La notizia ha confermato che la prima economia della zona euro si sta indebolendo. Gli investitori scommettono di conseguenza che l'Eurotower agirà ancora per sostenere la ripresa.
7.COLOSSO CINESE BRIGHT FOOD ACQUISTA OLIO ITALIANO SAGRA, FILIPPO BERIO
(Reuters) - Il colosso cinese Bright Food acquista, attraverso la controllata Yimin, il pacchetto di maggioranza della società italiana Salov, attiva nella produzione di olio con i marchi Sagra e Filippo Berio.
La famiglia Fontana, storico azionista della società con sede in Toscana, rimane socio di minoranza. I Fontana sono stati assistiti da Mediobanca e da Citic Securities mentre advisor dei compratori sono stati ING e Sinaxia.
La produzione rimarrà in Italia e l'accordo proietta l'azienda italiana "verso un'ulteriore fase di sviluppo, grazie alle opportunità di crescita rappresentate dal mercato cinese e al possibile consolidamento" negli altri mercati in cui opera, dice un portavoce della società cinese nella nota.
Bright Food è "il secondo gruppo alimentare cinese per dimensioni" - ha un giro d'affari di 17,3 miliardi di dollari - e punta "all'acquisizione di aziende alimentari che rappresentano l'eccellenza nel mondo". Il gruppo Salov produce e vende olio di oliva e semi in oltre 60 paesi per un fatturato di 330 milioni di euro.
8.BANCHE ITALIA, MEDIOBANCA SEC: CON STRESS TEST LIEVE RISCHIO PER CARIGE E MPS
(Reuters) - Le banche italiane hanno una struttura solida e buffer di capitale sufficiente per affrontare gli esercizi europei sui bilanci bancari ma Carige e Mps rischiano di fallire il comprehensive assessment anche se marginalmente e con un eventuale deficit che potrà comunque essere coperto con le misure già messo in atto.
E' quanto emerge dall'analisi di Mediobanca Securities che in generale conferma il giudizio "overwight" sul settore dopo che le ultime vendite dovute ai recenti dati macro poco incoraggianti hanno fatto riemergere multipli interessanti. Inoltre un eventuale 'QE' della Bce pone le banche italiane in pole position per i benefici attesi.
Secondo le simulazioni del broker, dall'Aqr su Carige potrebbe emergere uno scostamento di 60 punti base rispetto alla soglia minima dell'8%, equivalente ad un deficit di capitale stimato a meno di 150 milioni di euro. "Questo gap non dovrebbe essere attribuito all'Aqr di per sé, ma per i bassi ratios di capitale di partenza (8,9%)", spiega Mediobanca.
"Se aggiungiamo lo stress-test calcoliamo che solamente Carige e Mps rischiamo di fallire il Comprhensive assessment, ma il fallimento sarebbe marginale (uno shorftall per entrambi minore di 0,1 miliardi di euro)", aggiunge Mediobanca sottolineando che in entrambi i casi il deficit sarebbe coperto dalla forte riduzione degli Rwa.
Quanto ai singoli titoli gli analisti di Mediobanca riavviano la copertura di Pop Emilia con un rating "outperform" e target price di 7,5 euro, Banca Carige ("neutral" con target price a 0,11 euro) e Credito Valtellinese ("neutral" e target price a 0,95 euro). Confermati i rating "outperform" su Unicredit e Intesa Sanpaolo con target price invariati rispettivamente a 8,90 euro e 2,80 euro. Gli analisti rimangono con "outperform" anche su Ubi Banca (ma con target price rivisto da 8,30 a 7,80 euro), Banco Popolare (target rivisto da 14,50 a 14 euro) e Credem ( target price a 8,60 euro) mentre ribadiscono "neutral" per Mps (target price a 1,15 euro) e Pop Milano (target price a 0,67 euro).
9.L’ORO RITORNA AI MINIMI DEL 2013
Mazziero Research | Trend Online – L’ottava inizia con un’eredità pesante dopo una settimana al cardiopalma per le borse europee, salvate in extremis dai buoni dati della disoccupazione americana: un invidiabile 5,9%, rispetto al nostro 12,3%.
Periodo critico anche per le quotazioni delle materie prime, spinte al ribasso dalla forza del dollaro, giunto ormai a 1,25 sull’euro; gli agricoli sono da tempo sotto pressione, a seguito di produzioni record, il petrolio è sceso sotto i 90 dollari al barile, incurante delle tensioni geopolitiche, e l’oro non gode certo di buona salute.
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
Dopo due settimane di strenua difesa sulla linea dei 1.210 dollari, il metallo giallo ha ceduto pesantemente nella seduta di venerdì scorso violando i 1.200 dollari l’oncia e avvicinandosi a quei minimi di 1.180 che avevano arginato le quotazioni a giugno e dicembre dell’anno scorso.
A questo punto il progresso del 2014 è stato completamente polverizzato dalle forze ribassiste e si appalesano cupi scenari. Quota 1.180 potrà ancora richiamare gli acquisti o invece siamo destinati a quel target di 1.050 dollari entro la fine dell’anno indicato da Goldman Sachs?
E ancora: se questo target venisse raggiunto, non si potrebbe presentare l’occasione per spingere i prezzi al di sotto della soglia psicologica dei 1.000 dollari e portare alla capitolazione definitiva degli ultimi spaesati estimatori del metallo giallo?
Va considerato infatti che in un panorama in cui le banche centrali sono impegnate a comprare tutto il comprabile (titoli di stato, asset backed securities, covered bond) e a fornire liquidità a buon mercato gli investimenti si dirigono senza limite verso asset rischiosi, svilendo la funzione rifugio dell’oro e relegandolo a “barbara reliquia”.
Ma siamo sicuri che questa situazione possa durare ancora a lungo? Sono davvero in grado le banche centrali di tappare le falle derivanti da un debito insostenibile? Stiamo andando verso un’epoca in cui l’oro è solo un materiale per confezionare monili luccicanti?
Una plausibile risposta la potremmo trovare in un articolo di Alan Greespan, ex governatore della FED, pubblicato recentemente da Foreign Affairs: “l’oro è l’ultima forma di denaro universalmente accettato[..]. Le valute si basano sulla garanzia di credito delle nazioni e potrebbero non essere accettate, mentre l’oro da oltre 2.000 anni ha sempre costituito una forma di pagamento indiscussa”.
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