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Carlotta Scozzari per Dagospia
Dopo la volata di ieri, Piazza Affari, in una giornata positiva per i listini europei, consolida i guadagni e chiude la seduta del giovedì santo con l'indice Ftse Mib in rialzo dello 0,37% a quota 21.613,3 punti. Tuttavia, gli esperti di mercato appaiono piuttosto scettici: "Dopo le massicce vendite dei giorni scorsi - osserva ad esempio Vincenzo Longo di Ig - il mercato ha tentato il recupero sulla scia di dati confortanti che sono arrivati dall'economia statunitense. Continuiamo ad avere dubbi su questo rimbalzo, dopo che i volumi si sono ridimensionati notevolmente sulle sedute positive". Nello stesso tempo, lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi si è mantenuto stabile a 161 punti.
All'interno del Ftse Mib, in ordine sparso il settore delle banche, che ieri era stato particolarmente su di giri: Mps, che il giorno prima aveva contenuto gli entusiasmi, è salita del 2,81%, Bpm è balzata del 4,3%, Mediobanca ha fatto segnare un progresso del 2,49%, mentre il Banco Popolare (-2,04%) e Bper (-1,77%) hanno chiuso in rosso.
L'istituto guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola ha annunciato in giornata che il consiglio di amministrazione che con ogni probabilità alzerà l'asticella dell'aumento di capitale a 5 miliardi è convocato per domani. La banca di Piazzetta Cuccia, invece, oggi ha fatto sapere che Christian Collins, direttore generale di Groupama, si è dimesso dalla carica di amministratore di Mediobanca.
In decisa flessione Campari (-3%) e Autogrill (-2,8 per cento). Nel settore tecnologico, segno positivo deciso per Stmicroelectronics (+2,21 per cento).
Sul filo della parità Telecom Italia (-0,06%), nel giorno dopo l'assemblea dei soci fiume che ha nominato Giuseppe Recchi alla presidenza e ha confermato Marco Patuano come amministratore delegato. Secondo una nota dell'azionista di minoranza Marco Fosssati giunta nel pomeriggio, l'assegnazione a Telco della maggioranza dei consiglieri di Telecom Italia (10 su 13), nonostante la posizione di minoranza assunta nel corso dell'assemblea (la lista più votata è stata Assogestioni), "dimostra unicamente e plasticamente, il controllo di fatto che il socio di maggioranza relativa Telco/Telefonica esercita e pretende di esercitare, su Telecom Italia".
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