PIAZZA AFFARI CHIUDE PIATTA IN BARBA AL NUOVO CROLLO DEL MONTE DEI PACCHI (-6%) - GIU’ ANCHE BPM (-2,6%) - SI SALVA IL BANCO POPOLARE (+2%) NEL GIORNO DELL’ANNUNCIO DELLA FUSIONE DI CREBERG E ITALEASE

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Giornata senza spunti per le Borse europee, Piazza Affari compresa, che ha terminato la seduta con l'indice Ftse Mib in leggerissima flessione dello 0,05% a 18.774,27 punti. Poco mossa anche Wall Street, con gli investitori che preferiscono prendere profitto in attesa della festività del Ringraziamento di giovedì.

A Piazza Affari, si è chiusa una nuova giornata da dimenticare per le azioni Monte dei Paschi, che hanno ceduto quasi il 6% nel giorno in cui la banca senese ha riunito il consiglio di amministrazione per dare il via all'aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro. Le risorse servono per rimborsare parte del prestito e degli interessi sugli aiuti di Stato (i Monti Bond da 4 miliardi) ma anche per pagare le commissioni alle banche che organizzeranno l'operazione. Probabilmente per un effetto Domino che ha colpito le banche dalla patrimonializzazione meno robusta, anche Bpm ha terminato la giornata in forte calo (-2,6%), in attesa che l'assemblea dei soci del 21 dicembre nomini il nuovo consiglio di sorveglianza.

Ha fatto eccezione il Banco Popolare (+2%), spinto dalle voci di un'imminente riorganizzazione della rete bancaria del gruppo. L'annuncio, effettivamente, è arrivato a mercato chiuso, quando il gruppo guidato da Pier Francesco Saviotti ha fatto sapere che fonderà al proprio interno sia Creberg sia Italease.

Nel settore del lusso, realizzi su Luxottica (-0,83%), penalizzata dal taglio del giudizio da "buy" a "hold" da parte degli analisti di Berenberg. Per contro, ha chiuso in netto rialzo Salvatore Ferragamo (+1,96%), che prosegue così la corsa degli ultimi tempi. In deciso rialzo anche Azimut (+2%), anche in vista della pubblicazione, domani, dei dati sulla raccolta dei fondi del mese di ottobre.

Fuori dal Ftse Mib, si è conclusa una nuova giornata sugli scudi per Geox, che ha guadagnato un altro 8 per cento. Bene anche Saras, balzata del 3,6% anche sull'onda della volontà di Rosneft di salire nel capitale della società di raffinazione della famiglia Moratti rispetto all'attuale partecipazione del 21 per cento. Per contro, crollo di oltre il 7% per le azioni dell'As Roma, dopo il terzo pareggio consecutivo in campionato e la perdita del primato in classifica (ora guidata dalla Juventus).

 

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