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SUL PNRR IL TEMPO STA SCADENDO E IL GOVERNO RISCHIA UN MEGA FLOP – LA CGIL DENUNCIA IL PESANTE RITARDO DELLA MESSA A TERRA DEL RECOVERY: A FINE MARZO I PAGAMENTI ERANO FERMI A QUOTA 63,3 MILIARDI SUI 194 DISPONIBILI. DI 11 MILA PROGETTI NON SI CONOSCE LO STATO DEI LAVORI E 876 ANCORA NON SONO STATI AVVIATI – IL SINDACATO DI LANDINI: “QUESTI NUMERI SMENTISCONO LA PROPAGANDA DEL GOVERNO. C’È IL FORTE RISCHIO CHE ALCUNI INTERVENTI FALLISCANO O VENGANO RIORIENTATI PER UN’ECONOMIA DI GUERRA…

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Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per www.lastampa.it

 

giorgia meloni tommaso foti - foto lapresse

Il Pnrr non accelera, anzi. Complessivamente a fronte dei 194,415 miliardi di euro disponibili, stando all’aggiornamento dei dati pubblicato dal governo sulla piattaforma ReGis, la spesa dichiarata al 28 febbraio è pari a 65,724 miliardi di euro, il 33,81% del totale. Rispetto al 31 ottobre, quando la spesa era attestata a quota 58,604 miliardi l’avanzamento insomma è minimo.

 

I pagamenti Pnrr effettuati al 31 marzo 2025, ovvero a poco più di un anno dalla fine del piano finanziato attraverso il Recovery fund, sono invece pari a 64,371 miliardi contro i 57,503 del 13 dicembre 2024.

 

MAURIZIO LANDINI GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

«Questi numeri smentiscono la propaganda del governo sull’attuazione del Pnrr: si registra un pesantissimo ritardo nell’andamento della spesa, con il forte il rischio che falliscano o vengano riorientati alcuni interventi previsti originariamente dal Piano» denuncia il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.

 

 

Stando all’analisi dell’Area politiche per lo sviluppo della Cgil nazionale, i progetti censiti sono 284.066, prevedono fondi Pnrr per 157,389 miliardi di euro e mobilitano risorse comprensive di altre fonti di finanziamento pari a 212,657 miliardi di euro.

 

PNRR

Di poco meno di 11 mila progetti le amministrazioni competenti non hanno indicato la fase dell’iter di attuazione e di 876 non è stata avviata alcuna fase. Le procedure di gara bandite con Codice Identificativo di gara al 31 marzo 2025 sono in totale 184.266 per un valore, comprensivo di tutte le forme di finanziamento, di quasi 153 miliardi di euro. L’importo complessivo delle aggiudicazioni è di circa 111 miliardi. Oltre 131 mila gare sono state assegnate mediante affidamento diretto.

 

«Ora c’è il rischio che gli interventi originari falliscano o che vengano riorientati» sostiene Ferrari citando a conferma di questa ipotesi «il recente annuncio della presidente del Consiglio di voler utilizzare 14 miliardi del Pnrr (più 11 miliardi dei Fondi di Coesione) per l’ennesima ondata di incentivi alle imprese, senza vincoli e senza alcuna strategia» […]

 

CHIAGNI E FOTI - MEME BY EMILIANO CARLI

Per Ferrari «la conseguenza più probabile è che in questo modo si crei una provvista economica utilizzabile per le politiche di riarmo. In Italia, tenuto conto delle risorse del Pnrr ancora da ricevere (attualmente oltre 72 miliardi), tale “tesoretto” potrebbe assumere dimensioni imponenti.

 

Come Cgil - conclude il segretario confederale - siamo fermamente contrari all’ipotesi di finanziare, anche attraverso questa via, una conversione della nostra economia in un’economia di guerra […]»

il video di giorgia meloni sul pnrr 2

giorgia meloni tommaso foti - foto lapresse