
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
Da âla Repubblica'
L'auto preferita dai tedeschi? La Volkswagen Golf, ovviamente. Le auto che danno meno problemi di panne mentre le guidi? Il più delle volte quelle made in Germany sebbene la concorrenza asiatica sia temibile. Così per anni il potentissimo, stimato e influente Adac, l'Automobil club tedesco, ha detto al grande pubblico dell'auto di qui, dell'Europa tutta e del mondo intero. Ma era una truffa: per anni, le statistiche erano manipolate. Manipolate ad arte, dal responsabile delle public relation, Michael Ramstetter. Chiediamo scusa, il colpevole verrà punito, ha detto il numero uno dell'Adac, Karl Obermair.
Ma il danno d'immagine è enorme, per l'automobile club finora più potente e autorevole del mondo e anche per il sistema-paese: si è infangata da sola un'istituzione considerata fino a poche ore fa, a livello nazionale ma anche globale, potente e rispettabile come la Bundesbank. Ed emerge il gravissimo sospetto di una vera e propria truffa, una propaganda sleale e bugiarda contro i concorrenti dei colossi tedeschi, soprattutto con i produttori di massa come Fiat-Chrysler, Renault-Nissan, Peugeot Citroen-Psa, Toyota, Hyundai-Kia.
«Ci scusiamo con il pubblico, stiamo indagando a fondo, questa storia ci ferisce nel midollo », ha detto ieri Obermair promettendo la punizione più dura contro il responsabile. E ha anche assicurato che le statistiche erano sì gonfiate, ma che le graduatorie delle auto preferite e di quelle che si rompono meno spesso non sono state manipolate. Il problema è che, da quando domenica scorsa Bild am Sonntag, cioè l'edizione domenicale del quotidiano popolare del gruppo Springer (il quotidiano più letto d'Europa) ha accusato l'Adac di menzogna, nessuno vuole più fidarsi dell'automobile club tedesco.
Né il ministero della Giustizia federale, che in toni di duro monito esige «che sia fatta luce senza riserve, in nome della difesa dei consumatori e della trasparenza », né il professor Ferdinand Dudenhoeffer, probabilmente il massimo esperto europeo del mondo dell'auto, che accusa l'Adac di «arroganza, chiusura a riccio da istituzione impermeabile, mancanza totale di trasparenza».
Le statistiche truccate per anni dall'Adac erano almeno due, le più importanti, le più seguite dal grande pubblico. La prima: la graduatoria dell'auto preferita dai tedeschi. La Golf risultava prima anche nel 2013. L'Adac parlava di 34.299 voti a suo favore, ora si è scoperto che erano solo 3.409. La seconda statistica manipolata è quella sull'attendibilità delle vetture. Visto che l'Adac collabora con alcuni produttori tedeschi nel soccorso a chi è in panne e nella fornitura dell'auto sostitutiva, quei guasti in cui il âPannendienst' dell'Adac è intervenuto in aiuto agli automobilisti non sono stati contati.
Facile immaginare che ciò abbia svantaggiato marchi non tedeschi rispetto alla produzione made in Germany. Non a caso, facevano notare ieri Spiegel online e altri siti, a protestare contro l'Adac sono stati i due maggiori produttori premium della Repubblica federale, cioè il numero uno Bmw e il rivale Mercedes Benz, il brand più antico del mondo.
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