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SEMPRE IN CULO AL CETO MEDIO! – QUASI UN ITALIANO SU DUE NON VERSA NEMMENO UN EURO DI IRPEF. E OLTRE L’80% DEL GETTITO PESA TUTTO SULLE SPALLE DEL CETO MEDIO, IL PIÙ COLPITO DA UNO SQUILIBRIO CHE LOGORA CHI LAVORA E PRODUCE. LO DICE IL RAPPORTO DI ITINERARI PREVIDENZIALI E CIDA: “NON È CREDIBILE CHE QUASI METÀ DEGLI ITALIANI VIVA CON 10MILA EURO LORDI L’ANNO. È UN DATO GONFIATO DA EVASIONE ED ECONOMIA SOMMERSA” – INTANTO LA SPESA ASSISTENZIALE CRESCE AL DOPPIO DEL RITMO DELLE PENSIONI, METTENDO A RISCHIO LA TENUTA DEL WELFARE...

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Estratto dell’articolo di Valentina Conte per www.repubblica.it

 

CETO MEDIO TARTASSATO

Quasi un italiano su due non versa nemmeno un euro di Irpef. E oltre l’80% del gettito pesa tutto sulle spalle del ceto medio, il più colpito da uno squilibrio che logora chi lavora e produce.

 

Ancora più sbilanciata la fotografia se si guarda al 13% dei contribuenti: da soli garantiscono il 60% delle entrate. Intanto la spesa assistenziale cresce al doppio del ritmo delle pensioni, mettendo a rischio la tenuta del welfare.

 

È quanto emerge dall’Osservatorio sulle dichiarazioni Irpef 2024 (relative ai redditi prodotti nel 2023) curato da Itinerari Previdenziali con il sostegno della Cida […]

 

PERCENTUALE IMPOSTE PAGATE - RAPPORTO DI ITINERARI PREVIDENZIALI E CIDA

Su 59 milioni di residenti, i dichiaranti sono 42,6 milioni, ma i contribuenti effettivi, cioè coloro che versano almeno un euro di Irpef, scendono a 33,5 milioni. Questo significa che un italiano su due vive a carico di qualcun altro.

 

Il 43,15% degli italiani non ha redditi e oltre 1,18 milioni di soggetti dichiarano un reddito nullo o negativo, in aumento di 170mila rispetto all’anno precedente.

 

Il 72,59% dei contribuenti si colloca sotto i 29mila euro e contribuisce appena al 23,13% del gettito Irpef. Il restante 27,41%, con redditi medio-alti, sostiene il 76,87% dell’imposta. Ancora più impressionante il dato dei redditi sopra i 55mila euro: appena il 5,82% del totale, ma con un gettito pari al 40,31% dell’Irpef.

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI - FOTO LAPRESSE

“Il problema non è che tutti paghino troppo, ma che pochi paghino per tutti”, denuncia Stefano Cuzzilla, presidente di Cida. “È come in una squadra di calcio: se solo tre giocatori corrono e gli altri guardano, non si vince nessuna partita. Questo squilibrio logora il ceto medio, scoraggia i giovani e mette a rischio il futuro del Paese”.

 

Il presidente di Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, fotografa un Paese che cresce ma resta squilibrato. “Il totale dei redditi prodotti nel 2023 è stato di 1.028 miliardi, per un gettito Irpef di 207,15 miliardi (+9,4% rispetto al 2022). Crescono i contribuenti con redditi medio-alti, ma calano quelli sotto i 20mila. Eppure il 43,15% degli italiani non ha redditi e vive a carico di qualcuno”.

 

DATI SUL VERSAMENTO IRPEF E DICHIARAZIONE DEI REDDITI – RAPPORTO DI ITINERARI PREVIDENZIALI E CIDA

Il vero nodo è la spesa. Solo nel 2023 sono stati spesi 131 miliardi per la sanità, oltre 164 miliardi per l’assistenza e circa 13,4 miliardi per il welfare degli enti locali: più di 300 miliardi in totale. Negli ultimi 16 anni i redditi dichiarati sono cresciuti del 28,5%, la spesa welfare del 45%, trainata dall’assistenza che ormai si avvicina al gettito dell’Irpef ordinaria.

 

“Giusto aiutare chi ha bisogno e garantire diritti primari – precisa Brambilla – ma non è credibile che quasi metà degli italiani viva con 10mila euro lordi l’anno. È un dato gonfiato da evasione ed economia sommersa. Senza un’anagrafe unica dell’assistenza, si stratificano bonus e agevolazioni che complicano il sistema e incentivano il lavoro nero”. […]

Alberto Brambilla - presidente di Itinerari Previdenziali

CRISI DEL CETO MEDIO