SERRA CONTRO SERRA - SUL CASO ELECTROLUX IL FINANZIERE RENZIANO DAVIDE SERRA SPARA SU TWITTER: "ABBASSARE DEL 40% GLI STIPENDI È RAZIONALE". E MICHELE SERRA LO INFILZA: "COME FANNO A CAMPARE GLI OPERAI?"

1 - IL SÌ DI SERRA, SOSTENITORE DI RENZI BUFERA PD: INACCETTABILE METÀ SALARIO
Luisa Grion per "la Repubblica"

Il caso Electrolux esce dai capannoni e infiamma la politica, Pd compreso che da ieri dibatte - anche a colpi di tweet - sul piano del gruppo. Per restare in Italia, la multinazionale svedese ha infatti chiesto ai dipendenti tagli drastici sul salario, facendo capire che questo potrebbe comunque non bastare per tenere in vita tutti i quattro siti.

Una proposta che il sindacato ha definito «irricevibile», ma che Davide Serra, fondatore e amministrazione del fondo speculativo Algebris e noto sostenitore di Matteo Renzo, ha invece difeso: «Electrolux prova a salvare lavoro e azienda con taglio salari - ha twittato - oppure chiude come altre 300 mila aziende e aggiunge disoccupazione. Realtà».

Proposta «razionale» ha commentato, anche se qualche ora dopo, visto il fiorire delle critiche ha precisato che «razionale non vuol dire auspicabile». Un commento che non è andato giù a molti, anime renziane comprese, visto che poco dopo, sul caso, è partito un botta-risposta fuori e dentro il social network.

Sempre su Twitter, per esempio ha contrattaccato Francesco Nicodemo, responsabile per la comunicazione del partito che riprendendo un commento già espresso da Deborah Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia, ha scritto: «No al ricatto sulla pelle degli operai e della popolazione».

C'è chi come l'eurodeputato Pd Frigo chiede che «lo Stato netta la differenza degli stipendi», chi come l'ex ministro del Lavoro Damiano giudica «irricevibile» la proposta aziendale e vede in Electrolux un caso «che purtroppo potrebbe fare scuola».

A trarre le fila del dibattito ci prova Marianna Madia, responsabile Lavoro del Pd. «Non si possono dimezzare i salari e far ricadere tutto il peso della mancata competitività sui lavoratori - precisa - ma é chiaro che l'emergenza Electrolux è l'emergenza di un Paese e di un sistema. Spero che il tavolo al governo trovi un compromesso, ma per trattenere qui il lavoro dovremo fornire alle aziende condizione adatte».

Una via da praticare, sottolinea Madia, potrebbe essere quella auspicata proprio dalla Confindustria di Pordenone che, assieme ad una rosa di esperti fra i quali Treu e Cipolletta, sta lavorando ad un accordo territoriale dove, ad un taglio dei salari del 20 per cento, corrisponda una compensazione in servizi e welfare.

2 - SERRA CONTRO SERRA
Michele Serra per "la Repubblica"

"Proposta di Electrolux razionale. Costo del lavoro per azienda è triplo dopo oneri sociali. Per salvare lavoro deve abbassare 40% stipendi". Sono le parole twittate dal finanziere Davide Serra, area renziana. Lo ringrazio perché le considero la prova provata di quanto avevo scritto qui ieri: il peggiore uso mondiale dei social network è quello fatto dai maschi di potere che sgomitano per farsi sentire.

Se l'autore avesse riletto solo per un paio di secondi il suo testo, respirando forte per ossigenare i neuroni, si sarebbe immediatamente domandato: ma se gli stipendi si abbassano del 40 per cento e i prezzi rimangono uguali, come fanno a campare gli operai? E i consumi, con la progressiva erosione dei salari, come potranno mai ripartire?

E quel "costo del lavoro triplo" è triplo rispetto a che cosa, agli stipendi bielorussi, al costo del lavoro senza oneri sociali, all'età della cognata, a una cifra a caso? Ma come accidenti si fa, santo cielo, a sparare un paio di belinate veloci veloci su una faccenda che è lacrime e sangue, questione sociale gigantesca, vita delle persone? Poi si finisce sui giornali, certo. Ma non si fa mica una bella figura.

 

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