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Stefania Arcudi per "Il Sole 24 Ore"
Una guerra che si trascina da anni, con scambi di accuse, fortune alterne e continui rovesciamenti di fronte. L'ultimo doppio capitolo della saga Samsung Electronics-Apple non fa eccezione: il colosso di Cupertino si è visto respingere da un tribunale californiano la richiesta di mettere al bando 26 prodotti della rivale negli Usa, mentre la società sudcoreana ha ritirato in cinque Paesi europei, tra cui l'Italia, la richiesta di ingiunzione contro Apple.
La resa di Samsung è solo parziale: se da un lato l'azienda vuole «competere in modo equo sul mercato piuttosto che in tribunale», dall'altro non è intenzionata a concedere spazio, ribadendo l'impegno a «dare in licenza le proprie tecnologie in modo giusto, ragionevole e non discriminatorio», andando avanti con azioni legali a livello europeo per violazioni dei brevetti.
Il braccio di ferro non fa bene al titolo di Apple, sotto pressione a Wall Street, anche se i rialzi di ieri l'hanno portata nel durante a guadagnare più del 2,4% a circa 530 dollari. Le azioni hanno bruciato più di un quarto del proprio valore dal record intraday di settembre a 705,07 dollari e ha perso capitalizzazione per circa 176 miliardi di dollari. Resta il rischio che il titolo scivoli sotto la soglia dei 500 dollari per la prima volta da febbraio: già lunedì, prima dell'apertura ufficiale degli scambi, il titolo era sceso fino a 497,98 dollari sulle perplessità di Citigroup sulle vendite di iPhone.
La battaglia è dunque destinata a continuare, nonostante qualche schiarita: il mercato di smartphone e tablet, in rapida crescita, è troppo importante per concedere margini ampi. Nel terzo trimestre, secondo i dati della società di ricerca Idc, la quota di mercato di Samsung era del 31%, in aumento dal 23% dei tre mesi precedenti, ma Apple è seconda con una fetta del 15%, in rialzo dal 14% precedente. Proprio per questo l'azienda di Seoul ha fatto sapere che, pur avendo ritirato la richiesta di bando per i prodotti Apple in Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Paesi Bassi, proseguirà la propria battaglia a livello europeo, concentrandosi sull'aspetto tecnologico e non sul design. «Le cause in Europa, dove riteniamo ci siano violazioni della proprietà intellettuale, vanno avanti», ha detto un portavoce Samsung senza dare ulteriori dettagli.
Se nel Vecchio Continente Apple ha messo a segno un punto a proprio favore, negli Usa ha incassato una sconfitta. Il tribunale distrettuale californiano ha respinto la richiesta di Cupertino di mettere al bando i prodotti Samsung che, come ha stabilito il tribunale in agosto, violano i brevetti di Apple. Secondo il giudice Lucy Koh, che ha anche respinto la richiesta di Samsung di aprire un nuovo processo, non ci sono gli estremi per parlare di un significativo danno alle vendite della società americana.
ANALISTI E PREVISIONI
Oggi sembra impossibile, eppure solo nello scorso aprile c'era chi spergiurava su una quotazione del titolo Apple a mille dollari nell'arco di un anno al massimo. Brian White di Topeka Capital Markets paragonava la «mela» alla Cina, un mercato in piena espansione. Ora il titolo Apple viaggia intorno ai 500 dollari dopo aver toccato i 700 a settembre: forse la «piena espansione» deve ancora aspettare. (R.Fi.)
LA PRESENTAZIONE DELL IPHONE CINQUE ALLA SEDE APPLEapple Un iPhone e un iPod touch che sono rimasti dei prototipi APPLE VS SAMSUNG jpegAPPLE VS SAMSUNG APPLE IPAD E SAMSUNG GALAXY TAB jpeg
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