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Ettore Livini per "La Repubblica"
Nokia addio. La dura legge del "touch" brucia anche l'ultimo gioiello dell'hi- tech europeo. E obbliga le due più brillanti stelle cadenti del settore a un matrimonio d'interesse per provare a vedere se due debolezze, una volta andate a nozze, posso trasformarsi in una forza in grado di far saltare il banco alla frenetica roulette dell'innovazione. I Promessi sposi - la società finlandese e Microsoft - avevano poche scelte.
Quattro anni fa sembravano padrone del mondo: Helsinki regina dei telefonini con il 36,4% del mercato. Microsoft mattatrice - al limite del monopolio - nella galassia del software. Oggi è cambiato tutto. I social network hanno fatto irruzione nella vita quotidiana di mezzo pianeta (Facebook ha 1,15 miliardi di utilizzatori attivi al mese). Gli schermi dei cellulari sono diventati la nostra finestra sul mondo, il cordone ombelicale che ci lega ad amici e fidanzate.
Smartphone e touchscreen hanno mandato in pensione anticipata i vecchi telefonini. I personal computer - dopo aver alfabetizzato informaticamente i baby boomers - hanno imboccato la rapidissima (e ripidissima) strada del declino. E le due belle addormentate del chip, sedute sugli allori dei trionfi di inizio millennio, si sono risvegliate all'improvviso ai margini del mercato.
La selezione darwiniana della rivoluzione digitale nata nei salotti di casa nostra è stata implacabile. In tre anni il treno delle tecnologie ha rimescolato la gerarchia dei suoi protagonisti e la hit parade dei prodotti. Lasciando l'Europa a terra (con l'addio di Nokia il Vecchio continente è virtualmente tagliato fuori dai grandi affari hi-tech) e ridimensionando ruolo e ambizioni di Microsoft e della società finlandese. Costrette a sposare hardware e software per provare a recuperare il terreno perduto.
I numeri raccontano la metamorfosi meglio di ogni altra cosa. Il vecchio telefonino è in via d'estinzione. Nel secondo trimestre 2013 sono stati venduti nel mondo 225 milioni di smartphone (dove la Nokia non è tra i 5 big mondiali), dato che certifica il sorpasso ufficiale sui cellulari tradizionali (quelli dove Helsinki la fa ancora da padrona).
E il 79% di questi telefonini intelligenti sulla cresta dell'onda ragiona, fa funzionare le app, ci fa giocare, mandare mail e chiacchierare con colleghi e amici grazie a un cervello targato "Android", il sistema operativo di Google. Microsoft è rimasta al palo, ferma al 3,3%.
Il resto del lavoro lo stanno facendo i tablet, l'arma letale destinata a cancellare un po' alla volta dalla nostra vita laptop e pc. Tre anni fa a usare iPad & C. era una sparuta pattuglia di invasati dell'hi-tech, 19,5 milioni di pionieri. Nel 2012 ne sono stati venduti 120 milioni, quest'anno viaggiano a + 70% (i pc sono in calo del 10,4%). Nel 2015 arriverà il sorpasso dei tablet sui personal computer, destinati ai mercatini di modernariato assieme alla macchina da scrivere.
Il futuro, dicono tutti, è legato alla mobilità . Smartphone e tablet ce li portiamo a letto al posto del libro, li usiamo mentre facciamo il bagno, quando guidiamo, per commentare su Twitter i programmi televisivi.
Compulsandoli anche nei momenti meno opportuni, tanto che è già nato il movimento "No-phubbing", contro gli antisociali che chattano, messaggiano e consultano Facebook mentre sono in compagnia o davanti alla fidanzata (o al fidanzato) al ristorante. Microsoft e Nokia, in questo universo di comunicazioni in crescita esponenziale, hanno il ruolo di comparse. La società finlandese ha il 4,8% dei cellulari di nuova generazione, Microsoft - pure in crescita - arranca.
Dopo l'addio di Bill Gates ha sondato il mercato dei motori di ricerca provando a comprare Yahoo!, ha avviato Bing (il suo anti-Google), si è messa in tasca Skype. Ma - almeno per ora - è servito a poco. Google ha rilevato Motorola, Ericsson è sparita dal mercato, Blackberry, finiti gli anni del boom, sta lottando per non alzare bandiera bianca.
Così Ballmer ha giocato il jolly con Nokia. Funzionerà ? Di sicuro Asha, la linea di telefoni low cost di Helsinki, consentirà a Windows e alla società di Bill Gates di ritagliarsi fette di mercato più ampie anche in smartphone e tablets nei paesi emergenti.
Ma la tecnologia corre. E Redmond non può limitarsi a inseguire le lepri. L'oggi conta poco e il futuro, nel mondo dell'hi-tech, è il dopodomani. Se 1+1, vale a dire Microsoft + Nokia, farà 3, dando vita ai nuovi gadget del futuro, la scommessa sarà vinta. Altrimenti i due marchi rischieranno di finire - come tante stelle cadenti dell'hi-tech - nell'album
dei ricordi digitali.
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