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’STO CALDO INFERNALE CI AMMOSCIA IL PIL! – SECONDO UNO STUDIO DI ALLIANZ TRADE, LE TEMPERATURE ESTREME DI QUESTI GIORNI PROVOCANO UN CALO DELLA PRODUTTIVITÀ, CHE SI POTREBBE TRADURRE UNA PERDITA DI PIL PARI ALL’1,2% NEL 2025, IL DOPPIO RISPETTO ALLA MEDIA EUROPEA – L’ITALIA È PARTICOLARMENTE VULNERABILE SIA PER LA SUA ESPOSIZIONE CLIMATICA SIA PER LA STRUTTURA ECONOMICA: SETTORI COME L’AGRICOLTURA, LA LOGISTICA E LE COSTRUZIONI PAGANO UN PREZZO ELEVATO – IL PROBLEMA DEI BLACKOUT E DELLE INFRASTRUTTURE “FRAGILI”

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Estratto dell’articolo di Luigi Franco per “MilanoFinanza”

 

ONDATA DI CALDO IN ITALIA

Le temperature estreme non sono solo un disagio per i cittadini: sono un freno tangibile alla crescita economica. Lo conferma uno studio di Allianz Trade, leader mondiale nell’assicurazione crediti, che stima per l’Italia una perdita di pil pari all’1,2% nel 2025, il doppio rispetto alla media europea.

 

La riduzione è legata al calo della produttività provocato dallo stress da calore e all’interruzione dei processi economici, in particolare nei settori ad alta intensità fisica o dipendenti da infrastrutture fragili.

 

«All’aumentare delle temperature la capacità lavorativa cala drasticamente», spiega Jasmin Gröschl, senior economist di Allianz. «Un giorno sopra i 32 gradi equivale a mezza giornata di sciopero». L’Italia è particolarmente vulnerabile sia per la sua esposizione climatica sia per la struttura economica: settori come l’agricoltura, la logistica e le costruzioni pagano un prezzo elevato.

 

STOP AL LAVORO PER IL CALDO

[…] molte regioni italiane siano intervenute. Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Abruzzo, Veneto,Toscana, Basilicata, Calabria e Umbria hanno firmato ordinanze per limitare le attività all’aperto nelle ore più calde della giornata.

 

Il problema non riguarda solo i lavoratori ma anche le reti infrastrutturali. Ne è prova ciò che sta accadendo in questi giorni. Con il termometro stabilmente sopra i 35 gradi diverse città italiane hanno sperimentato blackout a macchia di leopardo.

 

giancarlo giorgetti. voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse

Bergamo, Firenze, Torino, Sesto San Giovanni (Milano) ma anche quartieri di Roma hanno registrato interruzioni di energia elettrica causate dal sovraccarico della rete dovuto all’uso massiccio di condizionatori.

 

«La domanda di energia elettrica è ai massimi storici», dichiara Acea, che gestisce la distribuzione elettrica a Roma, «e ciò grava sulle reti di distribuzione. Quest’anno abbiamo aumentato del 20% gli investimenti a 380 milioni proprio per potenziare l’infrastruttura e rispondere a emergenze come queste. La lezione di Firenze e Bergamo è chiara: serve alzare il livello di guardia».

 

[…]

 

STOP AL LAVORO PER IL CALDO

L’incremento della domanda elettrica estiva non è più un’eccezione, ma una costante, come prevedibili sono le ondate di calore. E la previsione, secondo i dati del Copernicus Climate Change Service, è che i prossimi giorni saranno ancora più roventi. Non a caso il 2024 è già stato l’anno più caldo mai registrato e quello del 2025 è stato il secondo maggio più caldo di sempre.

 

Con il cambiamento climatico che avanza, la «nuova normalità», atta di blackout, cali produttivi e impatti economici, richiede un adeguamento di modelli energetici, industriali e anche urbanistici

lavorare con il caldo 2