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UNICREDIT 1 - BPM 0 – IL TAR DEL LAZIO RESPINGE LA RICHIESTA DEL BANCO BPM CONTRO LA SOSPENSIONE DELL’OPS DI UNICREDIT, APPROVATA DALLA CONSOB LO SCORSO 21 MAGGIO – BPM AVEVA DEFINITO IL PROVVEDIMENTO “ABNORME” E “IN CONTRASTO CON LA PRASSI” – ORCEL CONTINUA A MINACCIARE IL RITIRO, DI FRONTE AL MURO DEL GOLDEN POWER ERETTO DALLA LEGA (CHE CONSIDERA BPM LA “SUA” BANCA): “LA PROBABILITÀ DI CONTINUARE CON L’OSP OGGI È PARI AL 20%, ANCHE INFERIORE. SE NON CI SARÀ CHIAREZZA DA PARTE DEL GOVERNO CI TIREREMO INDIETRO”
NO DEL TAR A BPM, OPS DI UNICREDIT RESTA SOSPESA
(ANSA) - Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di Banco Bpm di non (rpt, non) sospendere l'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit sulla banca di Piazza Meda.
La decisione è stata assunta dalla seconda sezione quater del tribunale amministrativo.
Banco Bpm aveva presentato ricorso contro la delibera della Consob che, lo scorso 21 maggio, aveva 'congelato' per 30 giorni l'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit sull'istituto di Piazza Meda chiedendo al Tar in via d'urgenza la sospensione del provvedimento, definito dalla banca "abnorme" e "in contrasto con la prassi" della stessa Consob.
L'authority di Borsa aveva motivato la sua decisione con il fatto che la "situazione di incertezza creatasi in relazione agli eventuali esiti" del confronto in corso tra Unicredit e il governo sulle prescrizioni del golden power non consentiva "ai destinatari" dell'offerta "di pervenire a un fondato giudizio sull'offerta.
BANCHE: BPM, PRENDIAMO ATTO DECISIONE TAR, MA INNEGABILE DURATA STRAORDINARIA OPS
(LaPresse) - "Prendiamo atto della decisione del TAR, anche se per noi non cambia il contesto. Siamo ormai abituati da 7 mesi a non avere chiarezza sui tempi e sulle reali intenzioni dell’offerente su questa operazione.
È innegabile che si tratta di un’OPS che ha una durata straordinaria (circa 8 mesi), contro una media delle ultime operazioni di 5 mesi". Così il Presidente del CdA Massimo Tononi e l’Amministratore Delegato di Banco Bpm Giuseppe Castagna, in merito alla pronuncia odierna del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso presentato da Piazza Meda contro la sospensione della Ops lanciata da Unicredit sul Banco decisa dalla Consob.
ORCEL: PIÙ CHIAREZZA SUI POTERI GOLDEN POWER OPPURE CI RITIRIAMO
Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi e Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
Banco Bpm? «Ci possiamo anche ritirare. La probabilità di continuare con l’Ops oggi è pari al 20%, anche inferiore». E «se non ci sarà chiarezza sulle prescrizioni del golden power da parte del governo italiano ci tireremo indietro».
La lettera inviata dal Mef alla banca a fine maggio, nell’ambito della procedura di monitoraggio, non ha fugato tutti i dubbi del ceo di Unicredit, Andrea Orcel.
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
Lo ha chiarito ieri davanti a una platea internazionale di analisti e investitori riuniti da Goldman Sachs a Berlino, proprio lì dove l’altro ieri è sortito l’ennesimo “nein” del governo tedesco alla scalata di piazza Gae Aulenti. «Inaccettabile e ostile l’approccio di Unicredit» l’ha definito il cancelliere Friedrich Merz in una lettera resa pubblica dal consiglio di fabbrica della banca di Francoforte.
«L’m&a è uno strumento, non un obiettivo. Deve creare valore e rafforzare il gruppo», ha detto ancora Orcel. E, «così come sono, le prescrizioni del dpcm di aprile non aiutano a creare quel valore aggiunto rispetto al nostro piano base».
Sui principi di tutela del risparmio e supporto dell’economia, ma anche sul mantenere gli 1,5 miliardi di project financing, Unicredit è allineata. È sul come arrivare a questi obiettivi che c’è dibattito.
Altro capitolo è la Russia.
«Non è chiaro cosa vogliono che facciamo in Russia. E poiché il rischio è di essere sanzionati fino a 20 miliardi, secondo le percentuali evidenziate nel dpcm, è necessario fare chiarezza», ha detto Orcel […].
Poi, c’è l’intervento della politica nell’m&a, «il nuovo fattore che va preso in considerazione in caso di operazioni tra banche. Noi lo prendiamo sempre in considerazione. Un secondo fattore — ha aggiunto Orcel — è se il management cui non piace un’operazione possa andare a fare pressione su un governo per bloccarla.
Questo — ha aggiunto — altera in modo molto concreto le regole del gioco, non è razionale, è una difesa fine a se stessa». Il suo riferimento è ai vertici della banca tedesca (sulla quale c’è comunque tempo per decidere fino al 2027) e di quella italiana.
Poi Orcel è tornato su Commerz. È importante che il governo tedesco si renda conto che noi siamo qui perché siamo stati invitati e abbiamo un investimento di circa 9 miliardi da proteggere e dobbiamo guardare all’interesse dei nostri azionisti». […]
INTERVENTO DI ANDREA ORCEL SUL FINANCIAL TIMES
andrea orcel
ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE
Giusepe Castagna
giuseppe castagna
giuseppe castagna banco bpm
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