TELECOM-MEDIA - I SOCI “FORTI” VARANO LA CONTROMOSSA: TELCO PRESENTA UNA SUA LISTA DI MINORANZA NEL CASO DI REVOCA DEL CDA

Sara Bennewitz per "la Repubblica"

Se all'assemblea di Telecom Italia convocata per il prossimo 20 dicembre, la maggioranza dei soci dovesse votare la revoca dell'attuale consiglio, gli stessi azionisti si troverebbero poi di fronte all'insolita e insidiosa circostanza di dover votare due liste di minoranza. Assogestioni ha infatti annunciato ieri una lista di minoranza fatta da sette consiglieri indipendenti che non potranno assumere un ruolo esecutivo.

Il primo nome della lista di Assogestioni è quello di Luigi Zingales, professore della Chicago Boot e da sei anni leader degli indipendenti di Telecom seguono Lucia Calvosa, David Benello, Francesca Cornelli, Giuseppe Donagemma, Maria Elena Cappello, Francesco Serafini. Ma anche Telco, che ieri ha ribadito che voterà contro la revoca
richiesta dal socio Marco Fossati, nel caso in cui l'assemblea sconfessare l'attuale board ha proposto una sua lista di minoranza composta da tre membri: l'amministratore delegato Marco Patuano, il direttore operativo di Telefonica Julio Linares e la professoressa Stefania Bariatti, che ha le caratteristiche per essere considerata indipendente.

La finanziaria che controlla il 22,5% di Telecom, ieri ha inoltre confermato la cooptazione di Alessandro Provasoli quale indipendente, riservando di nominare il sostituto di Franco Bernabè prima dell'assemblea. Una mossa per prendere tempo sul nome del futuro presidente di Telecom, e che lascia presagire che toccherà ad Aldo Minucci - che ad interim ricopre il ruolo di presidente - dirigere la riunione dei soci del 20 dicembre.

Se quindi la revoca avesse successo, ci creerebbe una complicazione giuridica non da poco, perché sarebbero votate due liste di minoranza (magari integrate da eventuali candidati) con la difficoltà di esprimere i vertici, senza contare che quel consiglio appena eletto dovrebbe anche prendersi la responsabilità di votare un bilancio senza aver partecipato ai processi decisionali che hanno portato a quei risultati. Solo quattro di quei dieci consiglieri indicati dalle listi di minoranza di Assogestioni e Telco sono anche attuali membri del consiglio a rischio revoca.

Troppo pochi per convincere gli altri ad assumersi il rischio di approvare il bilancio 2013 di Telecom Italia. Una complicazione in più, che potrebbe dissuadere fondi italiani ed esteri a votare per la revoca così come chiesto da Fossati. La scelta di Telco, di indicare una lista di minoranza di solo tre membri, è un segnale di fiducia che Fossati ha poche chance di fare proseliti.

Del resto la stessa Assogestioni (la cui lista rappresenta l'1,54% del capitale), che pure si è espressa contro il conflitto d'interessi di Telefonica all'interno di Telco, non si è mai sbilanciata sulla revoca chiesta da Fossati. Infine ieri il viceministro dello sviluppo economico, è tornato a parlare dello scorporo della rete Telecom, come un'operazione auspicata dal governo. «Una volta completata l'acquisizione del controllo di Telecom - ha dichiarato Antonio Catricalà - Telefonica dovrebbe accettare di scorporare la rete di accesso, una separazione non proprietaria ma societaria. Ci sarebbe un grande partner, la Cdp, e si potrebbe far gravare sulla rete 20mila dipendenti e parte di debito».

 

 

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