![giorgia meloni matteo salvini](/img/patch/01-2025/giorgia-meloni-matteo-salvini-2083891_600_q50.webp)
DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER…
Fausto Carioti per “Libero Quotidiano”
La presidenza di Confindustria se la giocheranno in due: il bolognese Alberto Vacchi, candidato di rottura, e il salernitano Vincenzo Boccia, garante della continuità. Era nell' aria da giorni e ieri il bookmaker Stanleybet ha anche dato le quote: la vittoria di Vacchi è data a 1,85, quella di Boccia a 2,15. Vacchi dunque è favorito, ma non troppo. Distanti, nelle previsioni degli allibratori e nel gradimento degli imprenditori, gli altri contendenti: il "romano" Aurelio Regina e il bresciano Marco Bonometti. Ambedue, raccontano a viale dell' Astronomia, potrebbero mollare nei prossimi giorni.
Il nome del vincitore dipenderà dalle risposte a due domande. La prima è quanti voti conquisterà Vacchi nel Centro e nel Sud e quanti Boccia nel Nord, e qui un ruolo importante lo avranno proprio Bonometti e Regina, con le loro indicazioni. La seconda domanda riguarda il finale di partita: sarà decisiva l' assemblea o il consiglio generale? Nella prima Vacchi dovrebbe avere la maggioranza, ma sarà nel secondo, che ha preso il posto della vecchia giunta, che il 31 marzo 196 voti decideranno a scrutinio segreto il nome da sottoporre all' assemblea. In questo "salotto", più che i numeri sul territorio contano le relazioni e qui il tipografo Boccia, sorretto da Luigi Abete ed Emma Marcegaglia, potrebbe avere qualche carta in più da giocare.
La Lombardia si è compattata quasi tutta su Vacchi. Dopo Assolombarda, che rappresenta gli imprenditori di Milano, Monza e Brianza, lo stesso hanno fatto anche le altre città, a eccezione di Mantova, Lecco e Sondrio e Legnano (quest' ultima priva di voti in consiglio), che si sono schierate con Boccia. Brescia pare destinata a seguire le indicazioni di Bonometti, il quale, secondo rumor insistenti, alla fine potrebbe convergere su Vacchi. Con il quale si è schierata anche l' Emilia-Romagna, mentre il Veneto è diviso: sta quasi tutto con Vacchi, tranne Vicenza che si è schierata con Boccia e Venezia che potrebbe seguirla.
Basilicata e Puglia sono con Boccia, ma pure al Sud non mancano le eccezioni. Ieri pomeriggio i quattro candidati si sono presentati davanti agli industriali di Napoli e ad altri aderenti alle associazioni territoriali del Mezzogiorno. L' incontro è avvenuto a porte chiuse. A differenza degli altri campani, schierati con Boccia, gli imprenditori del capoluogo sembrano pensarla come il past president Antonio D' Amato: chiunque tranne Boccia. Chi fattura solo 40 milioni come lui, sostiene D' Amato, non può ambire alla guida di Confindustria. Tutt' altra storia per Bonometti (la prima scelta di D' Amato) e Vacchi, col suo giro d' affari superiore al miliardo, su cui alla fine D' Amato e i napoletani convergeranno.
Questo mentre a Roma si prospetta una rottura importante. Regina, candidato degli imprenditori capitolini, pare intenzionato a stringere un accordo con Vacchi in vista del ballottaggio, ma Abete - che assieme a Maurizio Stirpe lo ha lanciato nella gara - intende comunque fare confluire i voti degli imprenditori romani su Boccia, come prevede anche una delibera firmata nei giorni scorsi. Decisivo sarà il ruolo di Stirpe, che finora ha fatto asse con Abete ma pare tentato dal desiderio di appoggiare Regina nell' operazione. Vacchi potrebbe così presentarsi al rush finale contro Boccia sorretto dagli altri due contendenti.
L' altra incognita è il Nord Ovest. Gli uomini di Boccia sono convinti che il metalmeccanico Piemonte, Liguria e Val d' Aosta entro pochi giorni si schiereranno con loro. Scelta che sarebbe clamorosa, anche perché Federmeccanica sta con Vacchi (mentre Boccia ha dalla sua Giovani e Piccoli imprenditori).
Quanto alle partecipazioni statali, la Finmeccanica di Mauro Moretti pare pendere dalla parte di Vacchi, mentre Emma Marcegaglia ha portato l' Eni con Boccia. Si attendono le scelte di Enel, Ferrovie e degli altri, ma i numeri della loro rappresentanza in consiglio sono piccoli e difficilmente il loro ruolo sarà decisivo.
mauro moretti emma marcegaglia
DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER…
DAGOREPORT - I REPUBBLICANI ANTI-TRUMP HANNO TROVATO IL LORO ALFIERE: JD VANCE - IL VICEPRESIDENTE…
DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO…
FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
FLASH! - L'OFFERTA DI 97 MILIARDI DI DOLLARI DI ELON MUSK (CIFRA FOLLE: SOLO LA MANOVRA DEL GOVERNO…
"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL…