CAFONALINO DELLE MARCHESE SFACCENDATE - MILANO BICEFALA! MENTRE DANI DEL SECCO PARA-D’ARAGONA PRESENTAVA IL SUO LIBRO (GUEST STAR INVOLONTARIO: MALGIOGLIO), MARTA BRIVIO SFORZA INAUGURAVA UN NEGOZIO DI COSTUMI DA BAGNO

Alberto Dandolo e Ivan Damiano Rota per Dagospia

Milano "matrigna" per la marchesa Daniela (detta Dani) del Secco d'Aragona: con al seguito la figlia, la marchesina Ludovica, invece che trovarsi catapultata in un ambiente sfarzoso da Sissi imperatrice, si è trovata sbattuta nella sala sotterranea del Multicenter Mondadori, quasi come una donna senza possibilità di riscossa uscita dalle pagine di Emile Zola.

In una sera, dominata dallo scontro tra una marchesa finta e una marchesa vera, poi capirete il perchè, Dani, in tailleur d'ordinanza senza tanti orpelli, ha disquisito di nobiltà con Riccardo Signoretti, direttore del settimanale "Nuovo": ai detrattori, che potevano pensare a qualcosa di noioso, si è presentato invece un siparietto da sit-com che ha talmente divertito gli astanti che li invitavano a continuare. Fatto del tutto inaspettato, a benedire l'incontro, è arrivato persino Giovanni Gastel, il grande fotografo nipote di Luchino Visconti (ebbene sì, un pizzico di nobiltà vera ci voleva!), che si è seduto a bordo palco, come un vero e proprio fan.

La marchesa ci teneva a dire che la nobiltà sta nell'anima: vabbè... La serata meneghina ha generato un medley che superava il "Rocky Horror Picture Show", e ad applaudire " Come diventare marchesa (e esserlo in tutte le occasioni della vita)", è accorso un pubblico frociarol-geriatrico altamente rappresentativo di chi guarda i programmi a cui partecipa la Dani in televisione: bimbiminkia, gay fancazzisti, casalinghe dai capelli rossi o blu, anziani, tutti che si appassionano a programmi catatonici tra gossip e delitti e che vedono nella marchesa una possibilità di riscossa: se lei è riuscita, partendo dal reality "Pechino Express" ad arrivare alla prima fila al Festival di Sanremo e a essere opinionista del nulla, forse ce la possiamo fare pure noi. Più una corte dei miracoli degna di Victor Hugo che un pubblico da ballo viennese.

C'è da dire che la figlia Ludovica, dai modi più aristocratici di un'arisocratica, consapevole del trash sempre dietro l'angolo, è riuscita a trasformare in "camp" la parabola mediatica della pur astuta mamma. Nei mendri del Multicenter si aggirava anche Cristiano Malgioglio: in cerca di una registrazione della "Traviata" interpretata da Maria Callas, si è trovato catapultato nel mondo fittiziamente favolistico delle del Secco d'Aragona e pareva alquanto spaventato.

Contemporaneamente, in via Borgospesso, la (vera) marchesa Marta Brivio Sforza inaugurava, con Francesca (detta Chicca) Stanca e la di lei figlia Isabella, il negozio "SoloBlu" con la linea di costumi da bagno e abiti da loro creata: spritz e prosecco in strada come in un "happy hour" da gggggiovani per un pubblico di aficionados: dall'ex ministro Lucio Stanca, marito di Chicca, agli instancabili Adriano Teso e Laura Morino, da Luisa Beccaria, che non manca un cocktail, a Antonella Boralevi con cane al seguito, dalla creatrice di gioielli Michela Bruni (bella come il sole) a Rosy Mauricino, titolare di un salone di bellezza con area vip, area semi-vip e area normale ( cambiano solo i prezzi). In vetrina una ragazza in bikini, proprio come ad Amsterdam.

E, anche qui, poteva forse mancare una spruzzata di nobiltà "trash" o "camp" che dir si voglia? Elegante, con tanto di cappello, ecco la contessa rock Pinina Garavaglia, l'animatrice delle notti milanesi degli anni ottanta, la donna che con l' "Amnesie" lanciò il primo locale gay friendly delle notti milanesi, un posto unico dove ci si divertiva davvero con, come "buttadentro", la compianta Big Laura, centotrenta chili di simpatia, alla quale è dedicata la canzone "cult" "Maracaibo".

Dopo di questo fu il diluvio, ma Garavaglia si riciclò e, al motto di "Audace ci Piace", sbarcò come conduttrice su Rai Tre in un programma (robe da matti a pensarci oggi) in cui, una volta, convinse una concorrente a far l'amore con un alieno in cambio di poche migliaia di lire (la cosa, tanto per rassicurarvi, naturalmente non successe).

Pinina raccontava a tutti di essere amica d'infanzia di Annibale Brivio Sforza: darsi un tono fa sempre bene. In una serata veramente bislacca, come direbbe Barbara D'Urso, regina del "camp" televisivo, tra reality, nobili, libri, costumi da bagno e via elencando, ecco l'arrivo di Ursula Andress allo spettacolo "Io odio i reality" di Mario Luzzatto Fegiz, al Teatro Arca: titolo giusto anche per il sogno (o incubo) che abbiamo trascorso. Sarebbe stato bello fosse presente proprio la marchesa d'Aragona, ma era pretendere troppo: forse un altro reality l'attende...

 

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