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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
(DIRE) - Fare la sintesi dei riformismi non basta piu', ora bisogna unire Pd e Sinistra. Goffredo Bettini ottiene da Nicola Latorre un si' deciso all' ipotesi di un nuovo campo democratico che vada oltre "gli steccati attuali" funzionali solo "ai gruppi dirigenti per conservare le loro posizioni di potere".
"Oltre i partiti", il libro in cui Bettini chiama il centrosinistra a riformarsi, e' ormai il paradigma di chi vede il Pd attuale come "una tappa" di un processo piu' vasto al termine del quale c' e' un approdo comune degli elettori Democratici, per quelli di Sel e dell' Idv.
Cosi' parla oggi Nicola Latorre, che del Pd e' vicepresidente di gruppo al Senato. "Siamo entrati in una fase radicalmente nuova- spiega in un incontro pubblico alla Feltrinelli di galleria Colonna- una fase che rende i cambiamenti piu' leggibili e fa emergere i limiti e le debolezze di un riformismo dall' alto".
La crisi economica, gli spazi minimi in cui e' costretto lo Stato a fronte di vincoli sovranazionali sempre piu' stringenti, sono tutti fattori che richiedono la nascita di un "soggetto politico che non esorcizzi il conflitto ma nel conflitto tenga entrambi i piedi". Il problema, allora, osserva Latorre "non e' fare la sintesi delle culture politiche ma offrire alla societa' italiana un luogo, adeguato e rappresentativo, dove sia possibile una risposta piu' radicale di quella riformista".
L' atto di nascita potrebbe essere a breve. "Da questa situazione- dice parlando dello stallo attuale- non si esce come dice qualcuno nel mio partito con un nuovo governo Ciampi, che non si capisce poi se a guidarlo debba essere il cugino o il nipote di Ciampi.... Si esce invece dando al piu' presto la parola ai cittadini", facendo in modo che "nel lavacro elettorale si formi una forza politica in grado di dare prospettiva al paese".
In sala, molto affollata, tanti vedono in Nicola Zingaretti il possibile leader di un ' Pd a sinistra'. E oggi a candidare il presidente della provincia di Roma e' stato il vicepresidente dell' assemblea nazionale democratica Ivan Scalfarotto. "Se alle primarie si candida Renzi, Bersani lasci a Zingaretti", ha detto Scalfarotto. Bettini, dal canto suo, non fa nomi. Ma il suo affondo contro il Pd che c' e', e' dei piu' duri.
"E' la ripetizione stanca e svuotata del vecchio Pci con l' aggiunta dei riti, non sempre nobili, della vecchia Dc", spiega. E aggiunge: "Specie in periferia, e' un accampamento di partiti personali" in cui non ci sono "semplicemente delle mele marce" ma c' e' "una vera e propria marmellata di interessi politici, di imprenditori, di cooperative e sindacati in cui ognuno perde la sua credibilita'. Ma presto- conclude con un mezzo annuncio- si aprira' una speranza. Di piu' non dico".
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