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LA STRETTA DI PIANTEDOSI SULLA NOTTE DI SAN SILVESTRO: \'ZONE ROSSE IN TUTTE LE CITTA\'
Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
Zone rosse ovunque, come metodo. Nelle piazze di Capodanno e nelle zone della movida, nelle stazioni e nei viali dello shopping, per tenere lontane […] persone aggressive e moleste. […] dal Viminale arriva un esplicito endorsement alla decisione del comitato per l’ordine e la sicurezza di Milano che qualche giorno fa ha emanato un’ordinanza che istituisce, per tre mesi, zone rosse attorno a Duomo, Darsena e Navigli e nei pressi delle principali stazioni.
Una decisione che in realtà nasce da un’idea di Matteo Piantedosi già sperimentata nei mesi scorsi, decisamente con meno clamore, a Firenze e Bologna e che — hanno fatto sapere ieri dal Viminale — ha già portato all’allontanamento negli ultimi 90 giorni di 105 persone su 14.000 controllate a tappeto dalle forze dell’ordine.
E dunque proprio dal ministro dell’Interno due settimane fa è partita una direttiva a tutti i prefetti d’Italia con l’invito a individuare città per città, le zone da inibire a persone moleste, aggressive, violente che risultino avere precedenti o anche solo essere state segnalate per reati contro la persona o contro il patrimonio, dunque risse, lesioni, aggressioni, ferimenti, furti, rapine, estorsioni.
Il che naturalmente non significa che chiunque abbia precedenti non possa mettere piede nelle zone rosse ma le forze dell’ordine, davanti a persone ritenute pericolose per l’ordine pubblico, controllati i precedenti, hanno facoltà di disporne l’allontanamento immediato. A cominciare dalle piazze di Capodanno dove è atteso l’arrivo di centinaia di migliaia di persone.
[…] Adesso però, se la direttiva di Piantedosi verrà applicata in tutta Italia, le aree interessate da questa sorta di nuovo Daspo urbano si amplieranno notevolmente, andando di fatto a interessare la gran parte delle zone della movida e dei centri dove sorgono negozi, centri commerciali, bar, ristoranti, locali frequentati da giovani e dove si registrano spesso episodi di microcriminalità, (furti, rapine, risse, aggressioni), vandalismo, abuso di alcol e degrado.
Una iniziativa che ha già provocato la levata di scudi dei penalisti milanesi che parlano di «deriva securitaria che comprime diritti tutelati dalla Costituzione», preoccupati da «una sorta di presunzione di pericolosità per i giovani extracomunitari di seconda generazione e per i riflessi che il provvedimento determina sulle garanzie individuali ».
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