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    CASA TOTTI - ERANO QUATTRO I VIGLI URBANI CHE SORVEGLIARONO I FIGLI DEL PUPONE PER TRE ANNI: DAL 2008 AL 2011 - LE INESATTEZZE NEL RACCONTO DI ODEVAINE PER IL PROGETTO DI RAPIMENTO CHE CON LE INDAGINI SI RIVELÒ INFONDATO - IL COMANDANTE DEI VIGILI: “IO CON FRANCESCO? NON SMENTISCO”


     
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    1. CASA TOTTI,  ECCO I QUATTRO VIGILI CUSTODI

    Gabriele Isman per “la Repubblica-Roma”

    TOTTI CON LA MAGLIETTA SCOOP ARE DURO E I FIGLI CHANEL E CHRISTIAN DA NOVELLA TOTTI CON LA MAGLIETTA SCOOP ARE DURO E I FIGLI CHANEL E CHRISTIAN DA NOVELLA

     

    Bruno era il più grosso, Rocco invece era mingherlino e Massimo era decisamente più scuro di capelli di quanto non sia oggi. Erano tre dei quattro vigili che dal 2008 al 2011 si erano proposti ed erano stati accolti - come guardie private della famiglia di Francesco Totti. A confermarlo sono fonti vicine alla famiglia del giocatore. A raccontare la vicenda in parte e con molte inesattezze - a partire dal coinvolgimento dell’allora colonnello dei carabinieri Salvatore Luongo, che ha smentito con decisione ogni intervento diretto - è stato il 15 ottobre Luca Odevaine, interrogato per Mafia Capitale dal pm Paolo Ielo a Terni in carcere.

     

    francesco totti figlio christian lap francesco totti figlio christian lap

    TOTTI E FIGLI TOTTI E FIGLI

    Ancora l’ex capo di Gabinetto del Campidoglio in epoca Veltroni nello stesso verbale dice: «Un giorno mi telefonò Vito Scala, il preparatore atletico di Totti e mi disse: ‘Luca, ti posso venire a parlare?’ Venne a parlarmi e mi disse che un tifoso ultrà della Roma, che era appena uscito dal carcere, era andato a dirgli che gli avevano offerto 50mila euro per rapire il figlio di Francesco Totti. Mi chiese se era possibile verificare se la cosa avesse qualche fondamento perché ovviamente il padre e la madre erano preoccupati».

     

    LUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMA LUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMA

    Scala non parla, ma dall’entourage del giocatore dicono che un abboccamento vi fu, durante una partita all’Olimpico del primo trimestre 2008. Scala poi denunciare la vicenda ai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, che, dopo perquisizioni e indagini, accertarono l’inesistenza di quel progetto. Odevaine poi infila un’altra inesattezza: «Credo sia cessata l’anno scorso quando Totti si è trasferito nella nuova casa, dove ha messo un sistema di videosorveglianza... Non ce n’era più bisogno ». In realtà il capitano della Roma ha traslocato nel 2013: il servizio dei vigili era finito due anni prima.

     

    TOTTI STREET TOTTI STREET

    C’è poi il capitolo dei pagamenti: «La scelta cade su alcuni vigili che avevano fatto parte di un gruppo, i Pics (Pronto Intervento Centro Storico) durante il Giubileo (giunta Rutelli): alcuni di loro stavano per andare in pensione. Dissi al capo di questo gruppo (che all’epoca era Rocco Penna, oggi in pensione, ndr): ‘senti, c’è qualcuno che vuole fare dell’extra lavoro?’. Sei (erano quattro, ndr) di loro “effettivamente hanno svolto questa funzione, ma fuori dall’orario di lavoro e pagati direttamente da Totti. Per un certo periodo questi soldi me li dava a me Francesco Totti, mi compilava un assegno tutti i mesi e io poi li davo a loro e poi dopo un po’ ho detto “a me non mi piace questa cosa”». Le stesse fonti vicine alla famiglia del giocatore spiegano che quei vigili tifosi della Roma venivano ricompensati con magliette o biglietti dello stadio, o al massimo rimborsi per la benzina.

     

    2. IL COMANDANTE: “IO CON FRANCESCO? NON SMENTISCO”

    Gabriele Isman per “la Repubblica-Roma”

     

    ODEVAINE ODEVAINE

    «Non confermo e non smentisco. No comment». Massimo Fanelli è il comandante del gruppo Eur, e risponde così alla domanda se, come confermano fonti vicine alla famiglia Totti, fosse uno dei quattro vigili che per tre anni — dal 2008 al 2011 — volontariamente hanno offerto i propri servigi come guardie private della famiglia del giocatore. Il comandante dice soltanto questo, poi chiude educatamente il telefono.

     

    Fanelli non è un vigile qualsiasi. Classe 1961, promosso dirigente quando Odevaine era vicecapo di Gabinetto del Campidoglio, è finito nelle carte dell’indagine che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio dell’ex comandante Angelo Giuliani per la vicenda delle tangenti che passavano per il circolo sportivo dei vigili. Giuliani nell’intercettazione spiegava che ad “autorizzarlo a registrare dei non meglio identificati fondi nel bilancio del Gruppo sportivo è stato Giorgio Ciardi”, cioè il delegato del sindaco Alemanno per le politiche della sicurezza, come si legge nell’ordinanza del gip Nicola Di Grazia.

    alemanno con il gatto alemanno con il gatto

     

    Ballava un milione di euro, ma quei fondi non arrivarono mai, perché Carlo Buttarelli, successore di Giuliani, appena insediato chiese accertamenti sulla struttura sportiva. Sarà poi certamente un caso, ma il successore di Giuliani alla presidenza di quel circolo è proprio Fanelli. In questa vicenda che poi presenta molte casualità, Fanelli guida il gruppo Eur, che comprende anche la zona dove vive Totti ed è anche lo stesso gruppo presso cui, prima di andare in pensione, ha prestato servizio la madre di Ilary Blasi.

     

    Totti, interpellato, non commenta la vicenda della sorveglianza. Ne ha discusso con il suo avvocato, Franco Coppi — il principe del foro che ha assistito con successo Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi — che gli ha raccomandato il silenzio. Resta la frase del coman

     

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