Irene Maria Scalise per “Affari & Finanza - la Repubblica”
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Gli agriturismi pronti ad aprire sono tra il 50 e il 100% a seconda delle regioni ma spesso mancano i ristoranti e ci sono grandi difficoltà con i bonus vacanze Le spiagge perdono 10 punti e la montagna balza al 24,8% delle scelte Sarà un'estate dal turismo slow. Archiviati i viaggi lontanissimi, ma anche quelli low cost o mordi e fuggi, chi decide di partire lo fa con uno spirito lento. Sarà un bene? Ne è sicuro il sociologo Rodolphe Christin che sostiene come il turismo abbia "liquidato l'aspetto eccezionale del viaggio banalizzandolo", mentre il suo arresto forzato potrebbe essere un'opportunità per ripensare in meglio questo modello.
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E il libro Voyager sans avion, firmato da Cindy Chapelle e Audrey Baylac illustra i vantaggi della mobilità dolce: "Ti renderai conto che il percorso è importante tanto quanto l'obiettivo e imparerai a vivere nei luoghi, piuttosto che sorvolarli". Cosa intendiamo esattamente quando parliamo di vacanze all'insegna della lentezza? Per Luciano Lauteri, presidente Slow Tourism: «Si tratta di una sorta di lentezza intrinseca delle persone che godono nell'immedesimarsi in un luogo, è un turismo local dove c'è tanto spazio intorno e la possibilità di vivere il più possibile i posti che si sceglie di scoprire».
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Un esempio per tutti? «Una cittadina come Spoleto la puoi visitare in un giorno come in dieci ma solo nel secondo caso si avrà modo di entrare in contatto con il proprietario della struttura, l'edicolante, il barista che ti racconteranno storie ed aneddoti culturali e ti permetteranno di sentirti a casa propria». Aggiunge Lauteri: «In questo momento purtroppo prevale un cambiamento dettato più dalla "paura" che dalla volontà di scegliere una vacanza slow ma magari sarà un'occasione per cambiare atteggiamento».
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Massimo Feruzzi, ceo della società di consulenza turistica e marketing territoriale Jfc spiega come si muovono i numeri del turismo: «Sicuramente vedremo un avanzare della vacanza legata alla vita all'aperto che già nel 2019 aveva registrato un incremento del 5,5% degli italiani, coinvolgendo più di 44 milioni di presenze, e di novità come la forest teraphy che trasmette benessere al corpo umano». Ma soprattutto cambiano le destinazioni: «Il mare perde dieci punti percentuali rispetto al 2019 scendendo al 42% mentre la montagna sale al 24,8% recuperando l'11,3% e la campagna che era all'1,8% risale al 5,4%».
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Chi sono i più entusiasti della vacanza open air? Conclude Feruzzi: «I macro gruppi più consistenti sono quelli degli over 60 che rappresentano quasi il 12% e gli under 30 sfiorano il 17%%». Spesso la vacanza lenta fa rima con agriturismo ma i risultati, se pur ancora parziali all'inizio dell'estate, non entusiasmano Augusto Congionti, presidente Agriturist (associazione agrituristica di Confagricoltura): «Se l'apertura delle aziende nelle varie regioni oscilla tra il 50 e il 100% il problema più spinoso è rappresentato dai ristoranti agrituristici che in giugno hanno perso tra il 60 al 90% dei clienti, in genere la ripresa è molto lenta e nel mese di giugno è stata assai debole».
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Un aiuto non è arrivato dal bonus vacanze. Anzi: «Molte aziende stanno ancora cercando di capire come attivarlo ma sembra chiaro che non è facilmente spendibile e rischia di creare dei crediti che non si possono recuperare a breve». Infine la retromarcia degli stranieri: «Molti hanno aspettato di capire cosa stava succedendo a livello internazionale per inoltrare le disdette ma adesso che il termine canonico di un mese per riavere la caparra si sta avvicinando sono in tanti a tirarsi indietro».
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Conclude Congionti: «Già il 27 marzo eravamo andati al ministero dell'Agricoltura per mettere in evidenza le potenzialità di spazi aperti che consentono un recupero psico fisico anche tramite il contatto con gli animali e il movimento fisico garantito da una vacanza in bicicletta piuttosto che in aereo». Restare in Italia può essere più accattivante con delle formule inedite. Per esempio farsi accompagnare da specialisti archeologi, vulcanologi e storici dell'arte.
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L'idea è venuta al tour operator "I Viaggi di Maurizio Levi" che propone un'Italia insolita (appunto affiancati da accompagnatori super esperti) in 17 nuovi itinerari tra Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana, Lazio, Umbria, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Racconta l'archeologo Dante Bartoli: «Per alcuni itinerari abbiamo già registrato il tutto esaurito perché oltre ad avere spiegazioni su mete notissime, per esempio andare sull'Etna con il vulcanologo, ci sono tante sorprese inattese. Io ho in programma una serie di trekking in Calabria alla scoperta di paesini dove si parla l'albanese antico o si scopre l'altro aspetto dell'Aspromonte da sempre conosciuto per aspetti assai poco turistici».
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Chi sceglie una vacanza di questo stile? «Sicuramente un pubblico curioso, di un buon livello culturale e che appartiene a una fascia di età non giovanissima ma in alcuni casi, come l'Aspromonte, diventa più junior. E anche il Guardian dedica un editoriale all'Italia dei borghi dai toni entusiastici: "C'è il caso di Campli, nel cuore dell'Abruzzo, che dal mese di giugno consegna il centro storico pedonale ai ristoratori, lascia aperti sino alle 23 la cattedrale e il santuario di Santa Scala e propone visite guidate gratuite di monumenti come Palazzo Farnese, sino a notte fonda o quello di Monteverde, un villaggio collinare di 770 persone in Campania, che propone ai visitatori un pacchetto che include l'alloggio in un ostello nuovo di zecca e strutture di coworking".
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