Estratto dell’articolo di Anais Ginori per repubblica.it
VOLO RIO PARIGI ASSOLTI AIRBUS E AIR FRANCE
Assolti il costruttore europeo Airbus e la compagnia Air France nel processo per l'incidente del volo AF447 Rio-Parigi in cui morirono 228 persone. Quattordici anni dopo il disastro, il tribunale francese ha escluso l'omicidio colposo per i due gruppi, giudicando che se degli "errori" sono stati commessi, "nessuno legame certo di causalità" con l'incidente ha potuto "essere dimostrato".
Il primo giugno 2009, il volo AF447 da Rio de Janeiro a Parigi era precipitato nell'Atlantico, poche ore dopo il decollo, causando la morte di tutti i 216 passeggeri, tra cui nove italiani, e dei 12 membri dell'equipaggio. I primi rottami erano stati ritrovati nei giorni successivi all'incidente, ma il relitto fu localizzato solo due anni dopo, dopo una lunga ricerca, a 3.900 metri di profondità. Le scatole nere hanno confermato il punto di partenza dell'incidente, legato alla formazione di ghiaccio sulle sonde di velocità mentre l'aereo volava ad alta quota in una zona difficile dal punto di vista meteorologico, vicino all'Equatore. Dopo l'avaria, uno dei copiloti aveva adottato una traiettoria ascendente, senza più riuscire a riprendere il controllo dell'aereo, finito in stallo.
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Secondo il tribunale, Airbus ha commesso “quattro imprudenze o negligenze”, in particolare non ha sostituito il modello di sonda che sembrava bloccarsi più spesso, sulla flotta A330-A340, e ha mostrato "omissione di informazioni" nei confronti delle compagnie. Air France ha commesso due “colpevoli imprudenze” relative alle modalità di diffusione di una nota informativa indirizzata ai suoi piloti sul guasto delle sonde. Tuttavia, secondo il tribunale, dal punto di vista penale “un probabile nesso di causalità non è sufficiente a caratterizzare un reato” e nel caso di specie “non è stato possibile dimostrare un nesso causale certo con l'incidente”. "Siamo disgustati"
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