NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Aldo Grasso per il Corriere della Sera - Estratti
È polemica sulla Rai per come sono stati seguiti i risultati delle elezioni francesi. Domenica scorsa, mentre La7 e Rete4 dedicavano lunghe dirette agli esiti dei voti, nessuna rete Rai ha riservato al voto la dovuta attenzione. Su Rai1 «Tim Summer hits», su Rai2 un film e su Rai3 addirittura una replica di «Report».
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Invece di Rai, in questi casi, sarebbe più corretto usare l’espressione «servizio pubblico». Come mai questa brutta pagina che ha pure dell’incredibile? I programmi si preparano in anticipo: quale migliore occasione per festeggiare una vittoria di Marine Le Pen data per scontata?
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Forse dovremmo semplicemente cominciare a parlare di inidoneità o di mancanza di figure di riferimento. Chi avrebbe dovuto condurre lo speciale sulle elezioni? Questo è il vero problema. Di solito la Rai si affida al più illustre dei suoi collaboratori, Bruno Vespa, ma forse il conduttore era ancora impegnato nella sua masseria a ricevere il governo.
C’è Monica Maggioni, partita però per un lungo reportage. Giletti? Ci sono altri in grado di condurre una serata così importante? Forse sì, ma non lo sappiamo. E se non lo sappiamo qualche motivo ci sarà. Bisogna fare molti passi indietro nel tempo per trovare dei tg così apertamente schierati con l’esecutivo, ma nello stesso tempo più abili a raccontare la cronaca nera o rosa che la politica.
In passato, quando «bucava» qualche evento, la Rai si difendeva dicendo «l’abbiamo dato su Rainews24» (che in pochi vedono): questa volta persino l’alibi non è servito. L’all news del servizio pubblico era a Pomezia.
Infine, una nota sul Tg3. Perché una replica di «Report»? Perché non sfruttare la grande occasione in cui si trova? Con Tg1, Tg2 e Rainews24 così schierati, al Tg3 si apre una prateria. Basterebbe così poco per sfruttarla.
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