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    COME SI SOPRAVVIVE ALLA MORTE DI UN FIGLIO? GIANCARLO GIANNINI RACCONTA LO STRAZIO DI AVER PERSO IL SUO PRIMOGENITO, LORENZO, A SOLI 19 ANNI: “SE N’È ANDATO PER UN ANEURISMA, QUANDO MORÌ DISSI: ORA STA MEGLIO LUI DI NOI. CREDO ANCHE CHE LA MORTE NON SIA QUESTA COSA TERRIBILE. CERTO È TERRIBILE PER CHI CI LASCIA, CHE È QUELLO CHE SI DICE SEMPRE “PERCHÉ LUI E NON IO?”


     
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    Da www.corriere.it

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    «Quando morì mio figlio dissi: ora sta meglio lui di noi»: così Giancarlo Giannini intervistato da Pierluigi Diaco a «Ti sento» (nella puntata in onda il 10 maggio alle 23.35 su Rai2), ha ricordato Lorenzo, il primogenito scomparso a nemmeno 20 anni per un aneurisma. «Se n’è andato per un aneurisma, non so neanche come si chiami, voglio anche cancellare questa parola, è una vena che scoppia», ha aggiunto, specificando che quando successe «ero a Milano, stavo facendo un film con Gassman.

     

    Presi un aereo e capii che forse non c’era più nulla da fare. L’unica cosa che potevo fare era quello in cui credo, io credo nel mistero, io credo in Dio, prego la notte sempre, sono fatto così. E quindi credo anche che la morte non sia questa cosa terribile. Certo è terribile per chi ci lascia, che è quello che si dice sempre “perché lui e non io?”. Vedere morire un figlio è una cosa terribile, però devi anche scontrarti con chi hai vicino.

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    Mi ricordo che dissi a Flavia “sta meglio lui di noi”, perché ci credo, ci credo nelle cose, quindi l’ho detto anche con sincerità. E lì se non hai, quello che si dice in semplici parole “i piedi per terra”? Noi siamo degli uomini, siamo delle piccole cose, meravigliose però eh, meravigliose! Se tu riesci a stabilire dentro di te un mistero, il senso del mistero? Che cos’è il mistero? Una parola difficile... però non devi penetrarlo, perché non ce la farai mai».

     

    I ricordi

    L’attore nel corso dell’intervista ha anche lasciato affiorare i ricordi di quando da bambino fuggiva dalla guerra: «L’ho vissuta, nel modo più violento: cannonate da una parte, bozzoli di cannoni? Sono immagini, avevo solo 2 o 3 anni io, però le ho vissute, ce le ho ancora negli occhi» e a proposito del conflitto in Ucraina dichiara: «Le guerre, se uno vuole la pace, non si fanno con le armi».

     

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    Alla domanda di Diaco se riesce in questi giorni, in queste settimane a guardare le immagini che arrivano dall’Ucraina, Giannini risponde: «Da un po’ di tempo le guardo di meno, preferisco non vederle, perché so cosa vuol dire e perché la guerra è una delle cose più stronze che si possa fare, ecco l’uomo non può?

     

    Eppure c’è e non è che è nata ieri, è da quando è nato l’uomo che si fanno le guerre, no? L’unica cosa che posso dire è che la pace, se uno la vuole, non si fa con le armi. Tutto lì, quindi non voglio neanche giudicare, però continui a mandare armi perché? Perché sparino? E poi ci sono i morti? Scusa è normale, no? Quindi cerchiamo di trovare un altro modo, più semplice, per evitare di attizzare quel carbone di mia nonna per accendere il fuoco, se non c’è il carbone?».

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