pallotta friedkin
Dan Friedkin si era appellato più al tifoso che al piccolo socio, ma non ha funzionato. Il suo tentativo di togliere definitivamente l'As Roma da Piazza Affari è fallito. L'offerta pubblica totalitaria era la mossa necessaria per poter investire e rivoluzionare la società dopo aver acquistato da James Pallotta l'86,6% del capitale del club giallorosso. Il punto debole era il prezzo, solo 0,1165 euro ad azione, inferiore ai minimi degli ultimi cinque anni del titolo, e infatti ha raccolto l'adesione solo dell'1,674% del capitale.
dan friedkin
Gli azionisti non hanno voluto cristallizzare le perdite determinate dalla valutazione emersa dall'accordo con Pallotta-Friedkin e hanno mantenuto i pacchetti. In altre circostanze potrebbe essere considerato un attestato di fiducia verso i nuovi proprietari, ma in realtà si tratta di un ostacolo al programma che si è dato del management che mantiene l'obiettivo di arrivare al 100% della As Roma.
Ora la strada più diretta sembra essere l'aumento di capitale da 210 milioni di euro che sarà deliberato dall'assemblea dei soci del 9 dicembre e che dovrebbe essere realizzato nel corso dell'anno prossimo. A quel punto quel 14% scarso di soci che non ha voluto uscire dovrà decidere se mettere mano al portafogli o vedersi ulteriormente diluito. Tutte le nuove azioni inoptate potranno essere sottoscritte direttamente dal gruppo Friedkin ho da suoi partner finanziari. A quel punto l'iniezione di nuove azioni (sarà importante anche il prezzo di esercizio delle nuove emissioni) potrebbe portare il socio americano sopra il 95% e, in questo caso, imporre il delisting,
dan e ryan friedkin fonseca
A Piazza Affari il titolo ha perso lo 0,54% chiudendo a 0,1482 rimanendto comunque, come è successo per tutto il periodo dell'offerta, al di sopra del prezzo d'Opa.