Estratto dell'articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”
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Il caffé non alza la pressione, anzi, chi lo beve regolarmente ha valori «significativamente più bassi». […] La novità arriva dall’università di Bologna, che ha appena realizzato uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients .
[…]Bisogna comunque regolarsi, visto che i ricercatori parlano di due o tre tazze al dì. […]Certo, «i dati confermano l’effetto positivo del consumo di caffè rispetto al rischio cardiovascolare», ma non bisogna esagerare con gli espressi.
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La professoressa Maria Lorenza Muiesan, ordinario a Brescia e presidente la Società italiana di ipertensione arteriosa, specifica: «Chi ha la pressione alta può bere il caffè purché non in dosi eccessive e se si trova in buone condizioni, cioè non ha altri problemi di salute oltre all’ipertensione ». […] sono altri componenti del caffé, non la caffeina, a essere protettivi. «[…]come i polifenoli e, ad esempio, il potassio che sembrerebbe avere un effetto favorevole sulla pressione — dice Muiesan — Ma sempre se le dosi di caffè sono contenute ». […]
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[…] «Dipende dalla qualità del loro stile di vita globale, e quindi anche dal concomitante consumo di alcol e di sigarette, dalla sedentarietà, dal sovrappeso eccetera», spiega la professoressa di Brescia. […]
«Nonostante si sia temuto a lungo che potesse avere conseguenze negative per la salute, sono emersi invece da tempo diversi effetti benefici — dicono dall’Università — E tra chi ne beve abitualmente è stato osservato un minor rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete e alcune malattie neurodegenerativ e e del fegato». Sempre comunque a patto di non esagerare.