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1 - MOSCA, SOFFERENZE CIVILI EFFETTO RIFIUTO KIEV A NEGOZIARE
(ANSA-AFP) - Le sofferenze dei civili e i black out sono la "conseguenza" del rifiuto di Kiev di negoziare. Lo afferma il Cremlino nel giorno in cui raid russi hanno colpito impianti di produzione di gas e dopo gli attacchi degli ultimi giorni a centrali energetiche che stanno provocando black out in quasi tutto il paese.
2 - CREMLINO, CASA BIANCA PUÒ AMMORBIDIRE KIEV CON INFLUENZA
(ANSA) - Washington "è in grado di esercitare un'influenza su Kiev, rendendola più flessibile, se lo desidera". Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov parlando nel consueto briefing del rifiuto dell'Ucraina a negoziare.
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3 - POLONIA, SISTEMA AUTODISTRUZIONE MISSILE KIEV NON HA FUNZIONATO
(ANSA) - "Oggi ci sono molte prove che uno dei missili che avrebbe dovuto abbattere il missile russo non ha colpito il bersaglio, il sistema di autodistruzione non ha funzionato e questo missile, sfortunatamente, ha portato alla tragedia".
Lo ha detto il capo dell'Ufficio di politica internazionale della presidenza della Polonia, Jakub Kumoch, in un'intervista a TVN24 , ripresa da Ukrainska Pravda. Alla domanda su quali prove avesse l'indagine, Kumoch ha risposto: "I frammenti del razzo, la profondità del cratere, gli esperti calcolano la direzione da cui è volato il razzo, anche la quantità di carburante che ha utilizzato".
4 - KIEV, OBIETTIVO RAID DI MARTEDÌ ERANO LE CENTRALI NUCLEARI
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(ANSA) - L'obiettivo dell'attacco missilistico russo del 15 novembre era di fermare le centrali nucleari dell'Ucraina. Lo ha affermato in un'intervista a Forbes, ripresa da Unian, il primo viceministro dell'Energia Yury Vlasenko. "Probabilmente i loro ingegneri energetici, che hanno i circuiti di alimentazione del nostro sistema di alimentazione, hanno detto ai militari dove colpire per fermare le nostre centrali nucleari. Tuttavia, siamo stati in grado di introdurre rapidamente circuiti di alimentazione di riserva per mantenere le centrali in funzione", ha affermato Vlasenko.
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5 - SPECIALE DIFESA: POLONIA, CAPO STATO MAGGIORE USA HA TENTATO DI CONTATTARE CONTROPARTE RUSSA DOPO INCIDENTE, MA SENZA SUCCESSO
(Nova) - Lo staff del capo di Stato maggiore congiunto Usa, Mark MILLEY, ha tentato di contattare l'ufficio della controparte russa, il generale Valerij Gerasimov, per discutere la necessita' di evitare qualsiasi escalation dopo il missile caduto ieri a Przewodow, nel sudest della Polonia, senza successo.
Lo ha detto lo stesso MILLEY, durante una conferenza stampa organizzata al termine di una riunione virtuale del gruppo di contatto per la difesa ucraina. Il generale statunitense ha anche aggiunto di aver parlato con il suo omologo ucraino, Valeriy Zaluzhnyy, mentre il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha affermato di aver parlato con la controparte ucraina, Oleskii Reznikov.
6 - "SPARATO DA KIEV" LA NATO ARCHIVIA IL CASO DEL MISSILE CADUTO IN POLONIA
MARK MILLEY, LLOYD AUSTIN E OLEKSIY REZNIKOV A RAMSTEIN
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
[…] Ma cosa allora è accaduto? Secondo le ricostruzioni effettuate da tecnici, sarebbe l'effetto di una carambola provocata dalla neutralizzazione di un razzo russo da parte della difesa missilistica ucraina.
In particolare, non avrebbe funzionato il meccanismo di autodistruzione progettato per attivarsi in automatico quando un missile va fuori rotta. Insomma, ha detto il presidente polacco, Andrzej Duda, è stato «probabilmente un incidente sfortunato». Anche a Kiev, in effetti, ammettono di aver tentato di intercettare martedì pomeriggio un missile russo «vicino e nello stesso lasso di tempo» della caduta di missili in Polonia.
Missile caduto a Przewodow
Semmai, le versioni con il governo ucraino differiscono sulla provenienza del razzo poi caduto in territorio polacco. Zelensky non ha dubbi e insiste: «Il missile non è nostro». Eppure i resti esaminati dai tecnici di Varsavia, sostengono che si tratti di un S-300 dotato di una gittata che rende impossibile la provenienza russa.
[…] Ma è evidente come il vertice dell'Alleanza e anche la Casa Bianca abbiano immediatamente puntato a disinnescare la potenziale escalation del conflitto. E il Pentagono ha bloccato ogni sospetto: «Il missile è di Kiev». […]
7 - USA E UE FRENANO ZELENSKY "L'INVERNO FAVORIRÀ IL DIALOGO"
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per "La Stampa”
PUTIN ZELENSKY
[…] Al Pentagono sono convinti che Kiev non possa respingere i soldati russi da tutto il territorio ucraino (Crimea inclusa) e che con l'avvicinarsi dell'inverno «le operazioni tattiche rallentano e ogni cosa può accadere», ha detto ieri il generale Mark Milley ribadendo che potrebbe «esserci una finestra per una soluzione politica o almeno per intavolare un discorso». Il capo degli Stati maggiori Riuniti aveva espresso una posizione simile la scorsa settimana obbligando l'Amministrazione a smentirlo e a mettere in chiaro che i negoziati ci saranno solo quando Kiev li vorrà.
Frammenti del missile caduto a Przewodow
A Washington si lavora su ogni scenario, concreto e ipotetico. Diversi sono stati gli alti esponenti dell'Amministrazione - Jake Sullivan due settimane fa e Burns martedì - a incrociare Zelensky. A cui sono stati recapitati alcuni messaggi. Gli Usa e anche i leader Ue non gradiscono che gli ucraini spesso conducano operazioni militari azzardate e non condividano le informazioni di intelligence. Anche alcuni atteggiamenti, come la rigidità mostrata da Kiev sul non-negoziare se al potere resterà Putin o alcune esternazioni, sono ritenuti controproducenti ai fini di quello scenario negoziale che si nega esserci ma si pensa arriverà prima o poi.
È in questa cornice che rientra il tentativo Usa di imbrigliare il presidente ucraino, che nella notte indonesiana fra martedì e mercoledì è stata la missione del consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan e del segretario di Stato Antony Blinken.
Zelensky e il suo ministro degli Esteri Kuleba subito avevano definito l'esplosione in Polonia un attacco che necessitava di «una risposta forte». […]
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