Francesca D’Angelo per “Libero”
cristina d avena 5
La storia dell’umanità si divide in Avanti Cristo e Dopo Cristo. Quella dei cartoni animati, in Avanti Cristina e Dopo Cristina. La D’Avena ha infatti trasformato il mondo dell’animazione tv, rendendolo figo. Oggi infatti la gente paga (paga!) per andare ai concerti e cantare le sigle dei cartoni.
E mica uno o due nerd: nei suoi 40 anni di carriera (a proposito, domani esce il cofanetto che li celebra, dal titolo 40 – il sogno continua) Cristina D’Avena ha venduto qualcosa come 8 milioni di copie, i suoi concerti sono sempre sold out, non ha mai vissuto periodi di down e una marea di colleghi sgomita per duettare con lei. Tra gli ultimi, Myss Keta, Alfa, Cristiano Malgioglio ed Elettra Lamborghini.
cristina d avena 4
Le sigle dei cartoni sono il nuovo punk?
«Be’, sicuramente sono molto rock! Basti pensare che, dopo il duetto con Myss Keta, Hamtaro è diventato sexy! Mi diverto molto a cantare gli eroi dei bambini provando a dare loro una nuova linfa».
Almeno all’inizio, viveva però le sigle come una sorta di “gavetta”, funzionale al grande salto discografico?
«In realtà fin da subito mi è piaciuto questo genere di musica altrimenti, mi creda, non l’avrei fatto. Erano gli anni '80. Bim Bum Bam era appena nato e Mediaset comprava un cartone dietro l’altro: ricordo che era quasi una fabbrica, non facevo altro che cantare, cantare, cantare...».
cristina d avena 8
Con questo album lancia però l’inedito L’altro Natale: ha deciso di aprirsi anche al mondo extra sigle?
«Be’ certo!».
Temo che i fan non la prenderanno benissimo.
«Può essere però, sia chiaro, non lascio il mondo dell’animazione: lo amo troppo. Diciamo che ci saranno altre sorprese: L’altro Natale è stata la prima».
Queste “sorprese” potrebbero avere un orizzonte Sanremese, tra i Big?
«Non quest’anno, ma in futuro...».
cristina d avena 6
Il suo nome è di fatto un brand. Per questo non ha competitor?
«È vero, ci sono solo io sul mercato. Non credo che manchino cantanti appassionati al genere, vistala facilità con cui ho realizzato i duetti. C’è da dire che il pubblico mi ama, è abituato a sentire la mia voce e non so come prenderebbe un altro artista».
Negli Anni 90 ci provò Arianna e durò quanto un gatto in tangenziale. L’ha mai più rivista?
«Ci siamo incontrate qualche anno fa, a una trasmissione, e ci siamo messe a ridere proprio ricordando che lei è entrata, e subito elegantemente uscita, dal mondo delle sigle».
cristina d avena 2
Non ha invece mai cantato in un film Disney, con la sola eccezione de La carica dei 101. È una scelta voluta o subita?
«È stata una scelta della Disney, anche se c’è da dire che ci siamo incrociati poco in questi anni e, nel mio lavoro, conta anche questo».
Negli ultimi anni si è invece sbizzarrita con i duetti. Se potesse cantare con un politico, chi sceglierebbe?
«Giorgia Meloni. Ho visto, anni fa, un video in cui cantava Memol! Inoltre ho saputo che mi segue: una volta eravamo a una trasmissione e lei si entusiasmò quando le dissero che nel blocco seguente sarei arrivata io. Con lei canterei volentieri, magari Mila e Shiro o Memole».
Pur essendo una teen idol, lei è anche il sogno erotico di molti italiani. Come se lo spiega?
«È un mistero pure per me. Forse intriga questo mio essere al contempo bambina e donna».
cristina d avena 1
Ma sbaglio o le piace?
«Certo! Sono una donna e, in quanto tale, più mi fanno i complimenti e più sto bene».
È vero che ai suoi concerti le urlano “escile”?
«Sì, lo fanno sempre: appena ho un bustino o una magliettina scollata, parte il coro di “Escile”».
E non grida al cat calling?
«Ma no! All’inizio un po’ mi offendevo ma poi ho capito che più ti irrigidisci e peggio è. Devi riderci su, fartelo scivolare via, senza contare che non sarei credibile se iniziassi a fare la bigotta. Quindi lo vivo a mia volta come un gioco e la cosa finisce lì».
cristina d avena -7
Negli anni il mondo delle fiabe è cambiato. Condivide la rottamazione del Principe Azzurro?
«Sinceramente no. Le storie non andrebbero stravolte in nome del realismo: ci si rifugia nelle favole perché si cerca quel mondo “morbido”, ovattato, dove puoi sognare. Se però arrivi lì e ti trovi il principe rottamato e nemmeno l’happy end... anche no!».
GIORGIA MELONI giorgia meloni conferenza stampa sulla manovra GIORGIA MELONI