10 MILIONI IN 3 MINUTI NETTI: COLPO PERFETTO SULLA MILANO-COMO! VIDEO

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VIDEO: ASSALTO PORTAVALORI SU AUTOSTRADA A9: I MEZZI IN FIAMME

Da youreporter.it

Fabio Poletti per "la Stampa"

Dieci uomini d'oro per una «dura», una di quelle rapine destinate a passare alla Storia. Se fosse stato un film, l'assalto a questi due furgoni portavalori sull'autostrada Milano-Como non sarebbe venuto meglio: tre minuti di lavoro altamente professionale, quarantanove colpi di kalashnikov sparati e a nessuno è stato torto un capello, una ruspa, un furgone, un camion e tre auto per la fuga per non parlare del bottino che vale dieci milioni di euro tra oro e lingotti e contanti in tagli vari, tutto facilmente spendibile con zero possibilità di risalire all'origine.

Location della rapina andata in onda ieri mattina alle 7 e 15, un tratto di autostrada verso la Svizzera, tra i caselli di Saronno e Turate. Ma per rendere impossibile l'arrivo delle forze dell'ordine pure l'altro versante dell'autostrada in direzione Milano, tra Lomazzo e Turate è stato cosparso di chiodi a tre punte e bande chiodate.

«Sembrava un film, sembrava un'azione paramilitare...», dice chi ha vissuto in diretta quei 180 secondi di pura adrenalina. Tanto che c'è il sospetto che tra quei dieci uomini d'oro, italiani e senza inflessione dialettale i pochi che hanno parlato secondo i vigilantes a bordo dei due furgoni presi di mira, ci fosse pure qualcuno arrivato dall'Est, dalle ex zone di guerra della ex Jugoslavia.

Di sicuro l'azione era stata preparata da tempo, programmata al secondo, cronometri sincronizzati, perchè bloccare due furgoni scortati e armati e dotati di impianto di localizzazione satellitare - avendo pochi secondi a disposizione - non è mica cosa che si improvvisa. Il lavoro del commando - a parte i ripetuti sopralluoghi lungo le due tratte dell'autostrada deve essere iniziato giorni prima. Per fuggire a bordo di tre auto - un'Alfa 159, una 156 e un'Audi 3 - ritrovate poi in una piazzola poco distante dall'uscita di Turate dove c'erano altri complici e altre auto pulite, chi si è occupato del logistico della rapina aveva tagliato pure il guardrail.

Ma quello che più preoccupa gli investigatori è che, dei due furgoni portavalori, solo il primo era carico di preziosi e contanti. Il secondo era vuoto e solo di supporto. Magari casuale che i rapinatori abbiano svuotato proprio quello pieno. Magari nei piani del commando non c'era nè il tempo nè la volontà di dare l'assalto ad entrambi i furgoni. Oppure - ed è l'aspetto più inquietante ma non è nemmeno una novità negli assalti ai furgoni portavalori - i rapinatori sapevano perfettamente che solo il primo furgone era pieno.

Una domanda che si stanno ponendo anche i dirigenti del Gruppo Battistolli, l'azienda vicentina leader nel trasporto valori con un fatturato di 140 milioni di euro, 1800 dipendenti e collaboratori, 40 sedi in tutta Italia, più di 500 mezzi di trasporto e oltre 20mila clienti. E pure la Questura di Como se lo è chiesto, interrogando i sei vigilantes della società Ranger che erano di scorta armata ai due furgoni portavalori e che con la loro testimonianza hanno permesso di ricostruire frame dopo frame il filmato della rapina dei dieci uomini d'oro.

Malgrado il traffico dell'ora di punta i due furgoni blindati vengono messi in mezzo ad altri due autoveicoli, due anonimi furgoni ovviamente rubati. Su quello che chiude la colonna i rapinatori accendono un fumogeno che sprigiona un incendio. Serve a bloccare il traffico e ad evitare che le auto che seguono si infilino nella zona di guerra. Il camion del commando davanti, viene messo invece di traverso verso l'uscita di Turate per bloccare le tre corsie ed evitare l'arrivo delle forze dell'ordine anche se contromano.

Altre auto sull'altro lato dell'autostrada seminano la carreggiata di chiodi a tre punte e bande chiodate per rendere impossibile l'arrivo dei soccorsi. Il commando indossa pettorine della polizia. Spuntano un paio di kalashnikov, armi da guerra in grado di bucare anche i vetri antiproiettili. Vengono sparate raffiche di quarantanove colpi, quanti sono i bossoli recuperati.

I proiettili bucano i parabrezza e la corazza dei furgoni portavalori ma si capisce che i rapinatori non volevano uccidere. Altri uomini del commando accendono fumogeni sotto ai mezzi portavalori per far credere che li stanno incendiando. I vigilantes reagiscono, sparano qualche colpo ma si arrendono subito, non sono all'altezza di affrontare un gruppo di professionisti, forse paramilitari così preparati.

Per aprire il furgone portavalori di testa viene usata la benna di una ruspa che sfonda il portellone. Dentro ci sono sacchi di contanti, gioielli e preziosi e pure lingotti. Dieci milioni la prima stima. Ma dal Gruppo Battistolli di Vicenza ridimensionano l'importo senza fornire cifre alternative, magari pure per problemi fiscali. Il carico era partito da un deposito di Paderno Dugnano appena fuori Milano e destinato alla Svizzera.

Al confine ci sarebbe stata un'altra compagnia di portavalori a prendere in carico la merce. Ma i due furgoni a Ponte Chiasso non arriveranno mai. Rimarranno per ore spiaggiati in autostrada, con il traffico impazzito attorno. Con gli investigatori in tuta bianca che cercano improbabili tracce lasciate dai rapinatori e con il gessetto fanno i circoletti attorno ai quarantanove bossoli ancora caldi sull'asfalto.

 

COLPO SULLAUTOSTRADA A LA POLIZIA SCIENTIFICA AL LAVORO COLPO SULLAUTOSTRADA A IL FINTO INCENDIO COLPO SULLAUTOSTRADA A I DUE CAMION DI TRAVERSO PER INCASTRARE I VEICOLI TRA I CASELLI DI SARONNO E TURATE COLPO SULLAUTOSTRADA A IL FURGONE DEI VIGILANTES